Scrivere, che fatica!

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The Wayward Fox
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Scrivere, che fatica!

Messaggio da The Wayward Fox »

Sono stata indecisa fino all'ultimo se aprire il topic in questa sezione o in "Carta bianca". Ho poi notato che in alcuni thread erano presenti le creazioni di alcuni utenti, quindi alla fine ho optato per questa. Se è fuori posto, chiedo venia; non esitate pure a spostarlo quanto prima.
Veniamo a noi. Come brevemente menzionato nella mia presentazione, mi piace scrivere, e molto. Nonostante ami immaginare storie articolate, ricche di risvolti e colpi di scena, tuttavia, non sono mai riuscita a metterle su carta né a portare a fine progetti a lungo termine. Ho sì pubblicato online qualche storia, ma si tratta di racconti brevi, sonetti, addirittura scritti di appena cento o duecento parole. Potreste dirmi che è più difficile esprimere qualcosa in cento grafemi che in cento pagine, e potrei anche essere d'accordo, ma il punto è che questa situazione dura da troppo tempo e mi dà l'impressione di avere la mia capacità espressiva imbrigliata, ingabbiata, incatenata.
Ho sofferto di un periodo di blocco in seguito a un avvenimento traumatico subito circa sei mesi fa, ma ultimamente il mio cervello si è rimesso in moto e ho ideato un nuovo progetto. Ci terrei davvero tanto a metterlo su carta, quindi arriviamo finalmente alla motivazione per cui sto aprendo questo topic: sono alla disperata ricerca di consigli, idee o suggerimenti su alcune tematiche che vorrei toccare, tra le quali anche l'identità di genere e l'asessualità, e su come amalgamarle con lo scenario che ho ideato. Se foste disponibili a rispondere ai miei dubbi ve ne sarei grata.
Se mi dite di sì, ho già un paio di domande che anelano a una risposta ;D
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Gatto di Schrödinger
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Re: Scrivere, che fatica!

Messaggio da Gatto di Schrödinger »

ciao, allora prima di tutto non ti preoccupare se non riesci a scrivere dei racconti lunghi ci sono un sacco di scrittori che hanno scritto quasi solo racconti brevi nella loro vita. ricordati che non conta la lunghezza di un testo ma il suo contenuto.
Se ti serve aiuto non esitare a chiedermelo essendo un lettore accanito di qualunque libro e di qualunque genere ho una grande esperienza in questo settore e penso di poterti essere d'aiuto
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Re: Scrivere, che fatica!

Messaggio da SilverKitsune »

Proofreading? Count me in! :mrgreen:
Non l'ho reso molto pubblico sul forum, ma scrivo, e anche parecchio. Ho una collezione sterminata di componimenti "poetici" (moltissimi non in rima, mi piace lo stile frammentario pre-ermetico), ho scritto un romanzo, sto lavorando a un secondo romanzo... insomma, non sono chissà che professionista, ma mi ci diletto, e ho sempre più idee di quelle che abbia il tempo di realizzare :lol:
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Re: Scrivere, che fatica!

Messaggio da The Wayward Fox »

Vi ringrazio per la disponibilità :D Kitsune, pensa che invece io adoro sfidarmi e comporre in metrica. Di solito sfrutto la libertà dell'endecasillabo, ma ho tentato anche con altri tipi di verso e non è andata così male. Uno dei componimenti ai quali sono particolarmente affezionata, per tutta una serie di motivi, è composto in quinari e stranamente è pure abbastanza scorrevole.
Tornando IT, comincio a esporre i dubbi di cui sopra. Il primo riguarda l'ambientazione: sono estremamente puntigliosa e, essendo buona parte dell'azione incentrata su una piccola comunità indipendente, ho provato a cercare informazioni a riguardo per rendere la cosa il più realistica possibile. Purtroppo la mia ricerca non ha dato molti frutti. Sapreste indicarmi un sito o una fonte a cui possa attingere qualcosa di utile? Mi interessano soprattutto informazioni sulla coltivazione in proprio e sulla produzione di energia.
Il secondo è sulla caratterizzazione di un personaggio asessuale. Ho in mente una persona isolata dagli altri per un gran numero di motivi, a cui si somma la preoccupazione di rimanere sola anche dal punto di vista sentimentale, visto il suo orientamento. Il mio timore è che un eventuale lettore non asessuale la veda come un personaggio da compatire. Se analizzassi anche questo lato del suo carattere ho paura che il messaggio che possa passare possa essere "Guardate, poverina, è nata asessuale, è nata diversa e resterà sola per tutta la vita, compatitela", cosa che, ma credo sia palese, non condivido assolutamente. Contando che ho intenzione di far evolvere sia il personaggio che la situazione, poi... Insomma, avete consigli su come possa trattare l'argomento in modo che non ne venga fuori un personaggio patetico? O forse sarebbe meglio eliminare del tutto questo lato del suo carattere? Ho già eliminato dal suo background un evento di una certa portata proprio perché temevo che qualcuno avrebbe potuto leggerlo in una chiave simile a "Se quando era giovane è successo questo e questo, probabilmente la sua asessualità dipenderà da questa cosa" quando nelle mie intenzioni c'è quella di creare un personaggio nato asessuale, non una persona che rifiuta la sessualità a seguito di un trauma.
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Re: Scrivere, che fatica!

Messaggio da SilverKitsune »

Sulle fonti di energia non ne so a sufficienza per consigliarti, mi dispiace. Riguardo invece alla caratterizzazione del personaggio, ti propongo di lasciarl* esattamente così com'è e... aggiungerne un altro! ;) Pensaci: se mettessi al suo fianco anche un asessuale aromantic*, o comunque poco interessat* alle relazioni, potresti mostrare entrambe le facce della medaglia: c'è chi è asessuale e preferisce essere single (ehi, dopotutto anche alcuni sessuali preferiscono restare single!), c'è chi è asessuale e vorrebbe comunque trovare un partner. So che è improbabile nella vita reale che due asessuali si ritrovino, così, in questo modo, ma è funzionale alla storia ed è un peccato veniale in confronto a ciò che può venirne fuori :)

P. S.: a me piace tantissimo caratterizzare e nelle mie storie ci sono sempre diversi protagonisti, tienilo in conto perché i miei consigli dipendono in larga misura da questo... e anche dal fatto che a parte caratterizzare ho un po' di problemi col resto, a mia detta. :lol:
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Re: Scrivere, che fatica!

Messaggio da The Wayward Fox »

Mi hai appena dato un'idea che potrebbe risollevarmi dalla fossa in cui mi ero impantanata.

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Mille grazie davvero :D
Riguardo ai problemi al di fuori della caratterizzazione... oh, non ne parliamo! I personaggi sono l'aspetto che curo di più, adoro i cast eterogenei. Arrivo a stare lì ore intere a immaginare abitudini, tic, modi di parlare, e poi bum! Arrivo al resto e sono nei guai. E una volta non riesco a strutturare la trama in modo che mi soddisfi, e un'altra non riesco a metterla su carta, e un'altra ancora riscrivo mille volte il primo paragrafo in preda al classico "Quest'incipit fa talmente schifo che un medico lo prescriverebbe a uno stitico per stimolarne la diuresi!"
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Re: Scrivere, che fatica!

Messaggio da SilverKitsune »

The Waiting Fox ha scritto:Mi hai appena dato un'idea che potrebbe risollevarmi dalla fossa in cui mi ero impantanata.

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Io ADORO questa gif :lol:
Per me una cosa che funziona bene è cominciare a pensare alla caratterizzazione nel contesto della storia. Io presento i miei personaggi tramite cosa dicono e fanno, come interagiscono con gli altri, il ruolo che assumono, eccetera. Raramente do' delle vere e proprie descrizioni (non mi piace descrivere eccessivamente, lo faccio solo se voglio provvedere un'introspezione o un momento di "pausa" dalla storia, ma per me le pause devono essere inserite in contesti molto precisi).
Ad esempio, uno dei personaggi secondari della storia alla quale sto lavorando adesso è uno spaccone, e ho mostrato questo aspetto del suo carattere facendogli sconfiggere senza pietà uno stuolo di giocatori a scacchi, e sbadigliando :mrgreen:
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Re: Scrivere, che fatica!

Messaggio da The Wayward Fox »

Rispolvero questo topic perché ho di nuovo bisogno di consigli. La storia a cui mi sto dedicando è la stessa, ma, dopo aver organizzato la trama, ora devo cominciare a metterla su carta - o PC... insomma, mi avete capito XD Ma credo di avere un problema di stile.
Mi spiego meglio: genericamente uso uno stile abbastanza neutro, tipico di uno dei tanti romanzi fantastici che oggi vanno per la maggiore, per capirci. Ma se devo esprimere qualcosa di particolare faccio attenzione a variare il mio stile, anche di poco. Ritengo che possa essermi utile per aiutare il lettore a calarsi nell'ambiente che voglio descrivere e nella psiche del personaggio.
Vi do qualche dettaglio, così che possiate farvi un'idea: la storia è ambientata in un futuro distopico, post-apocalittico, in cui parte dell'umanità vive in enormi metropoli indipendenti. I meno fortunati migrano di città in città per cercare lavoro e trovare un posto accogliente in cui vivere. Parliamo di una società dominata da rigidi schemi comportamentali e da un governo con il pugno di ferro. Il primo capitolo è ambientato in una di queste metropoli, e, seppure il personaggio protagonista sia a suo modo un outsider, il suo modo di ragionare è comunque influenzato dall'ambiente in cui è cresciuto. Avete qualche consiglio su come possa rendere tutto questo anche stilisticamente?
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Re: Scrivere, che fatica!

Messaggio da Gatto di Schrödinger »

Rispolvero questo topic perché ho di nuovo bisogno di consigli. La storia a cui mi sto dedicando è la stessa, ma, dopo aver organizzato la trama, ora devo cominciare a metterla su carta - o PC... insomma, mi avete capito XD Ma credo di avere un problema di stile.
Mi spiego meglio: genericamente uso uno stile abbastanza neutro, tipico di uno dei tanti romanzi fantastici che oggi vanno per la maggiore, per capirci. Ma se devo esprimere qualcosa di particolare faccio attenzione a variare il mio stile, anche di poco. Ritengo che possa essermi utile per aiutare il lettore a calarsi nell'ambiente che voglio descrivere e nella psiche del personaggio.
Vi do qualche dettaglio, così che possiate farvi un'idea: la storia è ambientata in un futuro distopico, post-apocalittico, in cui parte dell'umanità vive in enormi metropoli indipendenti. I meno fortunati migrano di città in città per cercare lavoro e trovare un posto accogliente in cui vivere. Parliamo di una società dominata da rigidi schemi comportamentali e da un governo con il pugno di ferro. Il primo capitolo è ambientato in una di queste metropoli, e, seppure il personaggio protagonista sia a suo modo un outsider, il suo modo di ragionare è comunque influenzato dall'ambiente in cui è cresciuto. Avete qualche consiglio su come possa rendere tutto questo anche stilisticamente?
Ogni stile ha i suoi pro e i suoi contro se utilizzi la prima persona potrai permettere al lettore di calarsi più facilmente all'interno della storia inoltre scrivere in prima persona risulta più semplice che usando la terza dato che le regole da gestire sono di meno, i contro però sono molti primo fra tutti il fatto che la storia e a raggio limitato(non puoi assumere il parere di altri, cambiare punto di vista con un altro personaggio o parlare di eventi a cui il protagonista non è stato presente) inoltre bisogna valutare ogni parola, perché potrebbe cozzare con la psicologia del personaggio che hai creato (se il protagonista e un ignorante non potrà mai usare un linguaggio colto e complesso ne potrà usare termini specialistici).
La terza persona invece permette sia di limitarsi ad un determinato personaggio a seconda della situazione (terza persona limitata) sia di andare in avanti e indietro con la storia a seconda delle necessità,senza per forza dover aspettare il punto di vista. E' molto comoda dal punto di vista narrativo, sopratutto in quelle storie con un elevato numero di personaggi.
Per deciderti, pensa attentamente al tipo di storia che vuoi raccontare a come vuoi che si evolva e poi decidi lo stile da usare se vuoi posso consigliarti alcuni saggi sull'argomento che potrebbero esserti d'aiuto.
Ti consiglio comunque di evitare stili particolari o sperimentali (tipo lo stile di gibson o Burroughs) evita stili troppo obsoleti tipo il narratore onnisciente evita gli infodumb e i deus ex machina che sono le cose più fastidiose che si possono trovare in qualsiasi romanzo(e per favore se usi la prima persona non usare l'escamotage dello specchio e orribile) e naturalmente rispetta la regola d'oro di ogni scrittore ovvero Show, don't tell
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Re: Scrivere, che fatica!

Messaggio da The Wayward Fox »

Ti ringrazio dei consigli, Gatto :D
E' molto comoda dal punto di vista narrativo, sopratutto in quelle storie con un elevato numero di personaggi.
È il mio caso: il personaggio a cui ho fatto cenno nel mio post precedente è quello su cui intendevo concentrarmi all'inizio, per poi prendere in considerazione più punti di vista man mano che la storia procede. Se puoi fornirmi i titoli dei saggi di cui hai parlato, potrei provare a cercarli C:
Di Burroughs leggevo proprio l'altro giorno in un articolo intitolato I cinque adattamenti cinematografici che sembravano impossibili in riferimento al romanzo Pasto nudo. Ti voglio tranquillizzare, non ho intenzione di utilizzare nulla di così radicale XD Credo che nel mio caso l'ideale sia utilizzare uno stile freddo e privo di fronzoli, limitando le subordinate.
Ti ringrazio invece per avermi fatto conoscere gli infodumb: leggendo di cosa si trattasse mi sono resa conto di aver fatto questo errore in precedenza, seppur raramente. Farò molta attenzione a non compierlo in futuro.
per favore se usi la prima persona non usare l'escamotage dello specchio e orribile)
L'abusatissimo Lo specchio gli restituì l'immagine di :lol: Quante volte l'ho incontrato anch'io!
e naturalmente rispetta la regola d'oro di ogni scrittore ovvero Show, don't tell
Sempre e comunque! :wink:
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Re: Scrivere, che fatica!

Messaggio da SilverKitsune »

Aggiungo il mio personale consiglio: se vuoi rendere manifesta la differenza culturale tra il personaggio principale e quelli che abitano nell'ambiente nel quale si trasferisce, usa alcuni periodi introspettivi occasionali. Bastano anche delle semplici osservazioni, tipo il sentirsi a disagio per il rumore e/o il traffico (potrebbe farlo un campagnolo in città), non riuscire ad abituarsi alla vita frenetica (gente di piccolo centro che va in una metropoli), non capire gli usi e i costumi... non so darti degli esempi specifici, dovrei conoscere la storia per suggerirti qualcosa di più calzante. Comunque io lo faccio abbastanza spesso coi miei personaggi, soprattutto coi personaggi che pensano molto e parlano poco. Anche lo stile narrativo aiuta a capire la caratterizzazione, almeno nel mio caso. In questo senso aiutano anche le descrizioni: si può avere davanti un paesaggio naturale o cittadino e renderlo a parole come un posto idilliaco o spaventoso, dipende interamente da come viene reso. In situazioni di disagio, sicuramente un personaggio tenderebbe a notare i difetti dell'ambiente che lo circonda, più che i pregi ;)
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Re: Scrivere, che fatica!

Messaggio da secrets »

Ciao a tutti.
Waiting, avrei un'idea riguardo alla pateticità del personaggio asessuale. Se fossi al posto tuo, all'inizio presenterei l'asessuale effettivamente come patetico: solo, incompreso, deriso. Poi, con l'evolversi della storia, tutti gli altri personaggi (quelli "normali") finirebbero per apparire soli, incompresi o infelici, ognuno per i più vari motivi. Una storia del genere somiglierebbe molto alla mia vita! :)
Ho scritto anch'io un romanzo qualche anno fa; i miei personaggi non hanno nome (tranne uno) e in duecento pagine di storia non accade quasi nulla. Puntavo su immagini, sogni, pensieri, ovvero le ambizioni di una mente... mortificate dalla vita e dalle persone. Ricevetti anche qualche proposta editoriale (a pagamento) e secondo me il lavoro era di valore, anche se andava fatto un serio lavoro di editing.
Negli ultimi 2 o 3 anni non ho più scritto nulla e infatti non riesco più ad avere la fluidità di un tempo; mi perdo in periodi contorti e poco efficaci. Peccato!
Comunque in bocca al lupo per il tuo romanzo... il personaggio asessuale secondo me è una grande idea (era venuta anche a me!), ti auguro di svilupparla nel migliore dei modi!
E allora l'esistenza che importanza ha? Io esisto meglio che posso!

Luca Canetti
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Re: Scrivere, che fatica!

Messaggio da Luca Canetti »

Cercavo un topic di questo tipo. Anch'io sto scrivendo delle cosem ie: sto scrivendo due racconti: uno non ha ancora titolo ed è strutturato come un racconto-diario e l'altro, che ha come titolo di lavorazione "Storia di una bambola", che penso sarà strutturato come una fiaba, ma se volete vi tengo aggiornati. Il racconto senza titolo è un pò strano perchè attinge a piene mani dal mondo dei miei sogni e delle mie esperienze personali. Si tratta di un racconto molto interessante, di strano c'è però che rivela una fantasia molto strana.

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Re: Scrivere, che fatica!

Messaggio da Maya98 »

Io, al tuo contrario, ho il problema inverso: non riesco a scrivere storie al di sotto delle quindici pagine. La più lunga sfiora le 500 ed è ovviamente troppo prolissa e noiosa. Però immagino che da questo punto di vista potrei darti qualche consiglio.

Innanzi tutto ho una domanda: il personaggio asessuale è il protagonista? Uno dei miei consigli a riguardo è: non dare peso a questo suo tratto, a meno che tu non voglia scrivere una storia che ha l'asessualità come tema centrale. Intendo: se questa deve servire allo sviluppo e alla crescita del personaggio allora dovrai ovviamente evidenziarlo, magari facendolo convivere a disagio con questa sua caratteristica all'inizio fino a fargliela accettare completamente. Ma se il tuo personaggio è asessuale e questa cosa non ha un vero e proprio peso nella storia, non esplicitarlo immediatamente. Elimina i riferimenti a tutta questa sfera, in modo da far dimenticare al lettore l'esistenza fi informazioni a riguardo. Certo che poi ovviamente noi ci lamentiamo della poca visibilità nei media, quindi non fraintendermi: non ti sto dicendo di omettere del tutto la sua asessualità. Semplicemente tienila in secondo piano per la prima parte della storia. Quando ci sarà occasione o necessità, potrai esplicitarla e magari parlare dell'argomento adeguatamente (un po' di cultura in nerito ai lettori non farà affatto male) ma senza farla sembrare una gran cosa. Insomma: trattala come se fosse una cosa normale. Non deve essere una grande questione, l'asessualità: infondo è una cosa perfettamente normale. E proprio noi dovremmo trattarla come tale, altrimenti gli altri continueranno a vederci come strani, anormali, eccezioni. Se un personaggio è eterosessuale ma all'interno di tutto il libro la cosa non ha peso - ovvero non deve avere relazioni/storie d'amore con nessuno) di certo non lo espliciteranno nella sua presentazione. 'Era alto, robusto e etero'. E lo stesso devi fare tu. Farlo saltar fuori al punto giusto ma senza farne grande questione. A meno che, ovviamente, tu non voglia proprio parlare di asessualità. In tal caso è un altri discorso.
Non conoscendo il tipo di storia che vuoi scrivere, non saprei dirti nulla di più dettagliato. Ha una trama complicata tipo thriller? O è una storia incentrata sullo sviluppo dei personaggi?
Comunque se hai bisogno di qualcosa o vuoi discutere di altro, sentiti pure libera di mandarmi un messaggio privato. Non sono certo nessuno, però scrivo da sempre e trovo molto interessante la tua situazioni (e mi piace il modo in cui ti esprimi. Forse è quella la stoffa xD ) e mi piacerebbe scambiare con te un paio di pareri.

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