Se mi ci fai pensare, a dire il vero non lo so quanto effettivamente la conoscenza tecnica della musica possa influire nel modo in cui la si apprezza. Penso piuttosto che invece il "buon gusto" si sviluppi ascoltanto tanta musica, e diSilverKitsune ha scritto:Vabbè, rimandato o meno sicuramente hai più conoscenza tecnica della musica rispetto a me.
tanti tipi diversi.
Sia chiaro, se parlo di "buon gusto" non intendo assolutamente dire che esista musica di serie A o B, ma oggettivamente diciamo che le canzoni possono essere effettivamente ben fatte, riuscite ed efficaci, oppure decisamente meno. Per carità, i gusti son gusti, ma bisogna tener conto di tutta una serie di regole, che possono dipendono dal genere o comunque da vari fattori culturali, dalla quale secondo me non si può prescindere del tutto. Cioè, ben vengano le sperimentazioni e innovazioni, ma devono comunque seguire una certa logica secondo me, perché altrimenti quello che vien fuori potrebbe risultare incomprensibile agli altri. E' un po' una forma di conformismo, lo so, ma essendo la musica (come qualsiasi altra forma d'arte) principalmente una forma di comunicazione, bisognerebbe che si tenda a parlare un po' tutti "la stessa lingua"; e imparare a parlare (o a capire) più lingue possibile permette di comprendere ed apprezzare meglio molte più cose.
Per fare un esempio - mi viene in mente un ragazzo musicista con il quale ho collaborato che aveva una concezione della musica incredibilmente personale faceva scelte talmente fuori dal mondo che avrebbe scandalizzato anche i
più audaci avanguardisti, e devo aggiungere che certe volte era perfino difficile trattenere l'ilarità ma lui ci credeva davvero. Questo senz'altro perché evidentemente non era affatto un consumatore di musica, aveva così sviluppato una sensibilità tutta sua. Da un lato sarebbe interessante poterla pensare così "liberamente", ma come ho detto prima, ma poi non si comunica più infatti molto spesso era piuttosto difficile apprezzare quello che faceva e riuscire a lavorarci assieme. Per carità, uno potrebbe pensare che sia un bene rompere gli schemi, ma io credo che prima di infrangere le regole bisogna conoscerle a menadito, insomma, non penso proprio che Picasso non fosse in grado di disegnare "bene", no?
D'altra parte, anche se penso che sia importante, non mi piace nemmeno quando la tecnica la si mette al centro di tutto, penso anzi che vada di volta in volta "dosata" e selezionata in base alle circostanze, cioè, per cercare di essere più chiaro, non penso che un musicista debba per forza dare il meglio di sé in ogni brano, anzi, certe volte trovo che sia bello anche apprezzare proprio la semplicità.
Tornando al discorso di prima, io non penso che imparare la tecnica abbia migliorato effettivamente il mio modo di ascoltare la musica, anzi: la magia della musica tante volte sta proprio nel sentire una nuova sonorità e poterne rimanere stupiti, piuttosto che stare ad analizzare ogni volta tutte le scale e i filtri e gli effetti ecc.. Ma io, da sempre, c'ho proprio la fissa del dover "razionalizzare" tutto quello che sento, andare a scoprire a tutti i costi da cosa e come è stato ottenuto ogni singolo suono e magari anche cercare (nei limiti delle possibilità) di poterlo riprodurre.