Tecnica musicale e "buon gusto"

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Tecnica musicale e "buon gusto"

Messaggio da AnDieWelt »

Volevo semplicemente rispondere a Kitsune sul topic "Che canzone stai ascoltando in questo momento?" ma poi ho finito per andare abbondantemente OT e a scrivere cose che non c'entravano niente :mrgreen: così ho ritenuto opportuno aprire invece una nuova discussione, non che i miei viaggi mentali siano degni di avere un topic apposta, ma appunto per questo potrebbe essere interessante se ognuno di noi dicesse quello che pensa riguardo alla parte tecnica della musica, ad esempio: E' importante essere tecnicamente preparati per poter apprezzare meglio l'ascolto della musica? Un musicista deve per forza essere un virtuoso per potersi esprimere al meglio? Pensate sia giusto dire che esistano canzoni migliori di altre? Apprezzate di più la musica "studiata" o quella più "spontanea"? In generale tutto quello che vi viene in mente di dire a riguardo :wink:


SilverKitsune ha scritto:Vabbè, rimandato o meno sicuramente hai più conoscenza tecnica della musica rispetto a me. :lol:
Se mi ci fai pensare, a dire il vero non lo so quanto effettivamente la conoscenza tecnica della musica possa influire nel modo in cui la si apprezza. Penso piuttosto che invece il "buon gusto" si sviluppi ascoltanto tanta musica, e di
tanti tipi diversi.
Sia chiaro, se parlo di "buon gusto" non intendo assolutamente dire che esista musica di serie A o B, ma oggettivamente diciamo che le canzoni possono essere effettivamente ben fatte, riuscite ed efficaci, oppure decisamente meno. Per carità, i gusti son gusti, ma bisogna tener conto di tutta una serie di regole, che possono dipendono dal genere o comunque da vari fattori culturali, dalla quale secondo me non si può prescindere del tutto. Cioè, ben vengano le sperimentazioni e innovazioni, ma devono comunque seguire una certa logica secondo me, perché altrimenti quello che vien fuori potrebbe risultare incomprensibile agli altri. E' un po' una forma di conformismo, lo so, ma essendo la musica (come qualsiasi altra forma d'arte) principalmente una forma di comunicazione, bisognerebbe che si tenda a parlare un po' tutti "la stessa lingua"; e imparare a parlare (o a capire) più lingue possibile permette di comprendere ed apprezzare meglio molte più cose.

Per fare un esempio - mi viene in mente un ragazzo musicista con il quale ho collaborato che aveva una concezione della musica incredibilmente personale :shock: faceva scelte talmente fuori dal mondo che avrebbe scandalizzato anche i
più audaci avanguardisti, e devo aggiungere che certe volte era perfino difficile trattenere l'ilarità :mrgreen: ma lui ci credeva davvero. Questo senz'altro perché evidentemente non era affatto un consumatore di musica, aveva così sviluppato una sensibilità tutta sua. Da un lato sarebbe interessante poterla pensare così "liberamente", ma come ho detto prima, ma poi non si comunica più :| infatti molto spesso era piuttosto difficile apprezzare quello che faceva e riuscire a lavorarci assieme. Per carità, uno potrebbe pensare che sia un bene rompere gli schemi, ma io credo che prima di infrangere le regole bisogna conoscerle a menadito, insomma, non penso proprio che Picasso non fosse in grado di disegnare "bene", no? :shock:
D'altra parte, anche se penso che sia importante, non mi piace nemmeno quando la tecnica la si mette al centro di tutto, penso anzi che vada di volta in volta "dosata" e selezionata in base alle circostanze, cioè, per cercare di essere più chiaro, non penso che un musicista debba per forza dare il meglio di sé in ogni brano, anzi, certe volte trovo che sia bello anche apprezzare proprio la semplicità.

Tornando al discorso di prima, io non penso che imparare la tecnica abbia migliorato effettivamente il mio modo di ascoltare la musica, anzi: la magia della musica tante volte sta proprio nel sentire una nuova sonorità e poterne rimanere stupiti, piuttosto che stare ad analizzare ogni volta tutte le scale e i filtri e gli effetti ecc.. Ma io, da sempre, c'ho proprio la fissa del dover "razionalizzare" tutto quello che sento, andare a scoprire a tutti i costi da cosa e come è stato ottenuto ogni singolo suono e magari anche cercare (nei limiti delle possibilità) di poterlo riprodurre.
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Re: Tecnica musicale e "buon gusto"

Messaggio da SilverKitsune »

Io ho partecipato per due anni all'orchestra della mia scuola ai vecchi tempi delle medie, sapevo suonare bene il flauto soprano e ho anche imparato qualcosa al pianoforte da autodidatta, ma sono ben lungi dal definirmi una tecnica in musica. Tuttavia ho ascoltato generi diversi e molto variegati, e penso di conoscere abbastanza bene parte del panorama musicale - di sicuro conosco bene quello che mi interessa :mrgreen:
Secondo me la musica ha tanti tipi diversi di bellezze. C'è la bellezza tecnica, quella virtuosa, quella emotiva, quella sperimentale, e tante altre. Ci sono canzoni migliori di altre, sì, ma secondo me bisognerebbe paragonarle solo all'interno di uno stesso sottogenere musicale, altrimenti equivarrebbe a mischiare le mele con le pere.
Non so bene quale tipo di bellezza musicale mi piace di più, perché ne so apprezzare diverse e per motivi diversi. Tendenzialmente amo di più la musica piena di sentimento e che mi tocca le corde emotive nel profondo, ma ancora una volta le può toccare in tantissimi modi! Ho notato, in ogni caso, che tendono a piacermi le canzoni strumentali ambient che si basano molto sul piano (il post rock strumentale è stato una delle scoperte musicali più felici della mia vita), e questo si estende anche ad alcuni brani di musica classica. La classica in generale l'apprezzo, anche se pochi autori mi sanno veramente comunicare qualcosa. Beethoven su tutti, adoro la sua Pastorale, forse meglio conosciuta come Sinfonia VI :D
Per i brani non strumentali, per me sono fondamentali le lyrics. Non riesco ad apprezzare una canzone che non abbia un testo adeguato, a prescindere dalla musica. Forse questo è il motivo per cui mi piacciono così tanto gli Alcest: uniscono l'ambientazione shoegaze con tocchi di atmospheric black metal a dei testi fantastici. Gli Hands Like Houses hanno fatto lo stesso nel panorama post-hardcore!
Diciamo che in linea generale mi colpiscono le band strumentali la cui musica dice infinitamente di più delle parole, e le band sperimentali le cui lyrics sono impegnate o comunque scritte col cuore :wink:
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Re: Tecnica musicale e "buon gusto"

Messaggio da AnDieWelt »

SilverKitsune ha scritto: Per i brani non strumentali, per me sono fondamentali le lyrics. Non riesco ad apprezzare una canzone che non abbia un testo adeguato, a prescindere dalla musica. Forse questo è il motivo per cui mi piacciono così tanto gli Alcest: uniscono l'ambientazione shoegaze con tocchi di atmospheric black metal a dei testi fantastici. Gli Hands Like Houses hanno fatto lo stesso nel panorama post-hardcore!
Diciamo che in linea generale mi colpiscono le band strumentali la cui musica dice infinitamente di più delle parole, e le band sperimentali le cui lyrics sono impegnate o comunque scritte col cuore :wink:
Io penso che da una parte il testo è fondamentale per dare più profondità e significato ad una canzone, ma d'altra parte trovo che i brani strumentali siano più "interpretabili" ed è piacevole dargli un significato in base alle sensazioni che ti comunicano. Il valore dell'artista trovo che stia anche nel trovare la perfetta armonia tra l'atmosfera evocata dalla musica ed il significato delle parole. Trovo fastidioso invece quando le due cose sono sconnesse e vanno ognuna in una direzione differente
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Re: Tecnica musicale e "buon gusto"

Messaggio da SilverKitsune »

Già che ci sono sollevo anche un'altra questione, visto che il topic mi sembra consono a farlo.
Ho spiegato i miei gusti musicali e dato degli accenni a cosa mi piace della musica, ma in realtà non sono ancora sicura che la musica mi piaccia "in sé". O meglio, sicuramente trovo che la musica sia una cosa positiva e una piacevole aggiunta alla mia vita, ma fin da quando ho iniziato ad ascoltarla non ho mai provato quel trasporto emotivo viscerale che invece tutti i teenager della mia età sembravano provare - e ho cominciato abbastanza tardi ad ascoltare musica, avevo 14 anni quando passai in rassegna la mia prima discografia completa (degli Iron Maiden :lol:).
Eppure nonostante la musica sia tutto sommato bella, non mi dà quel qualcosa che sembra invece dare ad altri, che la adorano dal profondo e non saprebbero vivere senza. Negli ultimi 2-3 mesi ho ascoltato una ventina di discografie di band che non conoscevo, ma ho anche passato mesi e mesi, quasi un anno senza ascoltare neppure una canzone, e stavo benissimo. Per me la musica è conoscenza, per questo ascolto molto più spesso band che non ho mai sentito piuttosto che riascoltare band che già conosco.
Vi è capitato?
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Re: Tecnica musicale e "buon gusto"

Messaggio da AnDieWelt »

trilly ha scritto: Per fortuna la musica è universale, oltre che istintiva e di base tutti possiamo apprezzarla.
Non credo che invece sia qualcosa di universale: come qualsiasi altra forma d'arte si porta dietro una cultura, che può essere compresa oppure no. Poi per carità, diciamo che è sempre esistita in tutte le culture da quando esiste l'uomo, ma guarda come a seconda del luogo e del tempo in cui ci si trova il gusto musicale cambia radicalmente.


SilverKitsune ha scritto:Già che ci sono sollevo anche un'altra questione, visto che il topic mi sembra consono a farlo.
Ho spiegato i miei gusti musicali e dato degli accenni a cosa mi piace della musica, ma in realtà non sono ancora sicura che la musica mi piaccia "in sé". O meglio, sicuramente trovo che la musica sia una cosa positiva e una piacevole aggiunta alla mia vita, ma fin da quando ho iniziato ad ascoltarla non ho mai provato quel trasporto emotivo viscerale che invece tutti i teenager della mia età sembravano provare - e ho cominciato abbastanza tardi ad ascoltare musica, avevo 14 anni quando passai in rassegna la mia prima discografia completa (degli Iron Maiden :lol:).
Eppure nonostante la musica sia tutto sommato bella, non mi dà quel qualcosa che sembra invece dare ad altri, che la adorano dal profondo e non saprebbero vivere senza. Negli ultimi 2-3 mesi ho ascoltato una ventina di discografie di band che non conoscevo, ma ho anche passato mesi e mesi, quasi un anno senza ascoltare neppure una canzone, e stavo benissimo.
Ma guarda, io ho avuto una fase di "scoperta" musicale (prima ascoltavo poco o niente), iniziata che facevo circa il secondo superiore (dopo che un mio amico mi aveva fatto conoscere guardacaso: gli Iron Maiden :lol: ), in quel periodo la musica era una ossessione e la sentivo veramente 24/7 :shock: e andavo in crisi se avevo un momento libero e non avevo dietro il mio lettore CD :o ma questa fase è durata giusto forse un paio d'anni, quanto mi è bastato diciamo per imparare a conoscere una minimo la musica in generale. Poi oggi più che mai trovo che la musica fuori dalle giuste circostanze possa essere addirittura fastidiosa :shock: preferisco ascoltarla così, quando me ne vien voglia, anche se comunque riesco ancora ad emozionarmici come un ragazzino delle volte :mrgreen:
SilverKitsune ha scritto:Per me la musica è conoscenza, per questo ascolto molto più spesso band che non ho mai sentito piuttosto che riascoltare band che già conosco.
Vi è capitato?
Invece per me è il contrario :mrgreen: in genere mi impunto su poche band per volta e cerco di conoscerle al meglio possibile, solo dopo magari vado a cercare qualcosa di nuovo, e comunque spesso mi fa anche piacere riascoltare le cose degli anni passati anche così, per nostalgia :roll:
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Re: Tecnica musicale e "buon gusto"

Messaggio da SilverKitsune »

Ahah io non ho avuto nessunissima fase di "dipendenza musicale", e udite udite, mi sentivo strana e difettiva :lol: ricordo che per me fu un po' come l'essere asessuale in mezzo ai sessuali: ero amusicale in mezzo ai musicali. Tutti gli altri andavano pazzi per la musica, e io non capivo proprio cosa ci fosse di così eccezionale e fantastico. Anche oggi sebbene io sappia apprezzarla non riesco proprio a viverla con trasporto come fanno in tanti.
in genere mi impunto su poche band per volta e cerco di conoscerle al meglio possibile,
Precisazione: per me "conoscere una band" significa ascoltare tutta la discografia. Perché ogni volta che voglio conoscere un nuovo gruppo è esattamente questo che faccio. LP per LP, senza esclusione di colpi, non la mollo finché non ho finito... :mrgreen:
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Re: Tecnica musicale e "buon gusto"

Messaggio da AnDieWelt »

SilverKitsune ha scritto: Precisazione: per me "conoscere una band" significa ascoltare tutta la discografia. Perché ogni volta che voglio conoscere un nuovo gruppo è esattamente questo che faccio. LP per LP, senza esclusione di colpi, non la mollo finché non ho finito... :mrgreen:
No io invece intendo proprio conoscere ogni strofa a memoria :mrgreen: no, va be', esagero
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Re: Tecnica musicale e "buon gusto"

Messaggio da Chiara78 »

Ti quoto, la penso allo stesso modo. A me piacciono sia pezzi classici che canzoni moderne, alcune di artisti spesso criticati, ma hanno tutti una cosa in comune: quella di essere allegri o comunque orecchiabili. La tristezza non fa per me, ci sono già troppe cose per cui rattristarsi a questo mondo e per me libri, musica, cinema sono strumenti di evasione ;)
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Re: Tecnica musicale e "buon gusto"

Messaggio da SilverKitsune »

Schutzengel ha scritto:Esistono dei suoni che si traducono in un godimento molto personale. Ad esempio, esistono dei suoni emessi dalle cose. Anche questa, secondo me, è musica, naturalmente non è codificata, non è tematizzata, o sviluppata e organizzata in note musicali vere e proprie, ma sempre di musica, per me, si tratta.
Verissimo. Alcune delle melodie più belle che ho sentito nella mia vita le ho ascoltate proprio in mezzo al verde, senza ausilio di stereo né cuffiette :D
A mio parere nella musica c'è dell'arte, la musica stessa è un'arte, ma non tutta la musica è arte. Ciò che viene prodotto in massa per soddisfare la richiesta dei consumatori (vedasi la stragrande maggioranza di gruppi pop odierni) non posso definirla realmente arte, perché non sembra che venga dal cuore. Ci sono alcuni cantanti e gruppi pop di lodevole bravura, senza dubbio, ma al giorno d'oggi se ne vedono fin troppi che strimpellano soltanto per soldi.
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Re: Tecnica musicale e "buon gusto"

Messaggio da AnDieWelt »

Schutzengel ha scritto:Ad esempio, esistono dei suoni emessi dalle cose. Anche questa, secondo me, è musica, naturalmente non è codificata, non è tematizzata, o sviluppata e organizzata in note musicali vere e proprie, ma sempre di musica, per me, si tratta.
Ma di fatti la musica di cui tu parli ha avuto un grosso seguito e sviluppo, a partire dai primi Intonarumori, che accompagnavano le orchestre già quasi 100 anni fa. Poi per esempio la musica industriale, quando i musicisti non salivano sul palco solo con chitarre e tastiere ma anche con macchinari, motoseghe, trapani, poi viene la musica Concreta, l'Elettroacustica, l'elettronica pura, insomma tanti sono i generi che hanno fatto del rumore il proprio punto di forza, e anzi viene considerata anche musica assai colta in molti ambienti. Io personalmente delle volte la capisco e la apprezzo, delle altre mi sembra "esagerata"
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Re: Tecnica musicale e "buon gusto"

Messaggio da Sabino »

:roll: Nella pratica della Musica metto le idee ed il pragmatismo al primo posto e la tecnica all'ultimo...

Nell'ascolto invece amo i "primo della classe" e gli "ultimi della classe"; quelli che sono gradi virtuosi e grandi musicisti ed hanno grandi idee, come i Toto, i Pink Floyd e tanti altri e quelli che non hanno tecnica e non "sanno suonare" ma hanno grandi idee e sono innovativi se non addirittura rivoluzionari, come i grandi DJ producers e gli artisti House, Techno ed Elektro...
Esiste il progresso, non la civiltà...

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