Bianca ha scritto:Certo, bisogna fondare un comitato per difendere i propri figli....
Da cosa?
Dalla maleducazione che ricevono e sperimentano in famiglia?
Dall'ignoranza che li possiede e li circonda con il benestare dei genitori?
Dalle prepotenze che vedono quotidianamente?
Dalle porcherie di cui si nutrono?
Dalla solitudine in cui trascorrono le loro giornate?
Non tutti, per carità....
Ma ce ne sarebbero ben altri di comitati da fondare!...
Edward ha scritto:Nel frattempo...
Stop ai piani contro l'omofobia: il Miur blocca la Strategia Nazionale Amara scoperta delle associazioni gay: il ministero cancella i progetti per le scuole.
Infatti, bisogna capire le priorità quali sono....
Ma pare che qualcuno, invece di preoccuparsi delle urgenze reali e riscontrate quotidianamente, pensi di doversi allarmare per qualcosa di inesistente, così, tutti lancia in resta, si fa prima.
Ma io li voglio proprio vedere sabato, con quali richieste e con quali timori si presenteranno.
Boh... Io questa gente proprio non la capisco... Scusate ma nel caso che i figli di uno qualsiasi di questi risulti omosessuale cosa succede??? Nel senso.... Boh... proprio non riesco a capirlo...
Valkyrie ha scritto:Boh... Io questa gente proprio non la capisco... Scusate ma nel caso che i figli di uno qualsiasi di questi risulti omosessuale cosa succede??? Nel senso.... Boh... proprio non riesco a capirlo...
Poverino l'autore...
Già, accusato senza fondamenta da inetti che neanche si disturbano a capire cosa sta dicendo, penoso...
Andando a farmi un giro su YouTube, mi sono imbattuta in decine di "esempi gender" di tutti i colori.
C'è un certo avv.to Amato che fa parte del club "giuristi per la vita" che porta esempi, cita scuole, racconta di travestimenti, rossetto, attività ludiche svolte apposta perché i bimbi non sappiano più che cosa sono.
Ma dove succedono tutte queste cose?
In quali scuole?
Possibile che non si riesca mai a fare una cosa bene senza andare agli eccessi?
Voi che siete più informati di me, dite qualcosa, perché io sono veramente sconcertata e il trovare in chiesa il volantino che invita al raduno al grido: Difendiamo i nostri figli, mi dà grosse preoccupazioni.
La chiesa, come qualsiasi istituzione fondata dall'uomo, ha molti difetti, tra cui anche questa tolleranza che predica ma non esercita.
Io prenderei con le pinze tutto ciò che gira su youtube, di fatto con internet puoi trovare tutto e il contrario di tutto.
Se è vero ciò che l'avvocato denuncia nel video dovrebbe sporgere denuncia presso i carabinieri. Altrimenti potrebbe aver semplicemente aver frainteso gli avvenimenti guardando le cose al di fuori del loro contesto.
Bianca ha scritto:attività ludiche svolte apposta perché i bimbi non sappiano più che cosa sono
potrebbero semplicemente essere attività che cercano di smuovere gli stereotipi di genere che eteronormalizzano tutto e tutti. Così forse se qualcuno di loro scopre che gli piacciono di più le persone del suo stesso sesso non sentirà di essere sbagliato e potrebbe evitare di essere vittima di bullismo se gi altri bambini lo percepiscono come qualcosa di normale.
Io dubito che si possa instillare la tolleranza nei bambini con attività del genere... Sono ancora bambini, in fondo: i dubbi (e i pregiudizi, di solito) vengono fuori più tardi, durante l'adolescenza; prima, non vedo come dei bambini possano accorgersi di un'attrazione maggiore nell'uno o nell'altro sesso. Ma forse sono io ad essere pessimista...
I bambini imparano la tolleranza in famiglia, a seconda dei commenti che ascoltano e agli esempi che vengono loro dati.
Nessuna attività scolastica può sostituire l'atmosfera familiare che i bambini respirano fin dai loro primi anni di vita.
Poi, una volta cresciuti, elaboreranno le loro personali convinzioni, aiutati dalla loro esperienza personale e dalla cultura.
Per quanto riguarda l'attrazione, i bambini non sanno dare un nome alle loro preferenze, ma nell'adolescenza ricorderanno
sensazioni provate che erano, in qualche modo dei segnali importanti.
Bianca ha scritto:I bambini imparano la tolleranza in famiglia, a seconda dei commenti che ascoltano e agli esempi che vengono loro dati.
Nessuna attività scolastica può sostituire l'atmosfera familiare che i bambini respirano fin dai loro primi anni di vita.
Poi, una volta cresciuti, elaboreranno le loro personali convinzioni, aiutati dalla loro esperienza personale e dalla cultura.
Per quanto riguarda l'attrazione, i bambini non sanno dare un nome alle loro preferenze, ma nell'adolescenza ricorderanno
sensazioni provate che erano, in qualche modo dei segnali importanti.
C'è da dire che queste famigerate lezioni sono tarate per ogni età. Ai bambini piccoli si mostra soprattutto che non c'è nulla di male se una bambina desidera guidare il camion, da grande, o se un bambino vuole giocare con le barbie.
Io penso che i bambini delle elementari non si facciano coscientemente domande sull'essere etero o gay, ma nelle classi ci sono anche bambini che hanno due mamme o due papà (oggi è più frequente la prima, ed è più frequente di quel che si pensi). Lì possono scattare le domande, anche a causa del genitori che ne parlano come fatti eccezionali. Che la scuola prenda in considerazione questa opzione e cominci a parlarne in termini non sensazionalistici mi pare cosa buona.
Voi avete ragione quando dite che la famiglia è il luogo primario in cui si imparano certi valori, però non si può lasciare soli i bambini e i ragazzi che vivono in famiglie poco attente o peggio, intolleranti. Uno dei miei genitori era intollerante e razzista: la tolleranza, l'empatia, il senso di uguaglianza, il valore della differenza, li ho imparati anche grazie alla mia scuola, dove c'erano ragazzini di origine africana, bambini rom e bambini di religione ebraica. In proposito ricordo la mia maestra di religione delle elementari, che un giorno in accordo con la famiglia di una bimba ebrea, ci spiegò le usanze della religione ebraica, facendoci capire in modo molto semplice perché in determinati periodo la piccola mangiasse il pane azzimo o perché non partecipasse ad alcune nostre feste.
La famiglia è importante, fondamentale, ma lo sono altrettanto i luoghi dove i ragazzi sperimentano la socialità al di fuori delle mura domestiche.
Purtroppo però in quei contesti hanno molta più influenza gli altri bambini/ragazzi che non le maestre o le professoresse. Tu sei stato fortunato a capitare in una scuola molto aperta culturalmente, ma in molti si trovano in regioni bigotte dove il razzismo è un problema molto grave persino tra i ragazzi
Certo, la tolleranza si impara in famiglia, ma con il poco tempo che i genitori si possono dedicare ai loro figli di questi tempi la scuola assume un ruolo sempre più significativo, sempre che gli insegnanti siano all'altezza del loro ruolo.
Quello che volevo dire è che in fin dei conti si tratta di un video di youtube e finchè sono monologhi filmati tutti possono dire quello che vogliono ed esagerare quello che vogliono. Per quello che ne sanno gli ascoltatori un bimbo poteva stare giocando con dei trucchi da clown e lui passando davanti alla finestra e ha tratto conclusioni.
Con i video prodotti dagli utenti c'è da andare coi piedi di piombo.
Winterhoff ha scritto:Purtroppo però in quei contesti hanno molta più influenza gli altri bambini/ragazzi che non le maestre o le professoresse. Tu sei stato fortunato a capitare in una scuola molto aperta culturalmente, ma in molti si trovano in regioni bigotte dove il razzismo è un problema molto grave persino tra i ragazzi
È normale che i bambini/ragazzi vengano influenzati dai loro coetanei, ma proprio per questo gli insegnanti devono essere bravi e saper comunicare con loro in modo adeguato.
Se si trovano in una regione bigotta dove insegnano la chiusura mentale, purtroppo bisogna sperare che ci arrivino da soli. Ma anche in luoghi dove la mentalità è chiusa ci sono coloro che deviano da ciò che viene ritenuto buono e giusto, diventano vittime di un bullismo generalizzato, ma ci sono. Basta pensare a cosa succedeva 60 anni fa alla comunità LBGTQ.
