AVEN Italia • La comunità degli asessuali italiani

Il nostro viaggio continua ed arriviamo a Villa de Leyva con soggiorno all'Hotel Posada de San Antonio.




Ho anche un bellissimo cigno sul letto.....L'unico trovato in tutto il viaggio,

che verrà spostato, con molto garbo, sulla sedia.


https://postimg.cc/gallery/2a86y6gnw/












https://postimg.cc/gallery/2ch3bkmak/










Posate le valigie, partiamo alla scoperta della città, che si trova a 2200 metri, con pranzo in ristorante tipico.

Fondata nel 1572, è considerata monumento nazionale ed è stata residenza di nobili, militari e clero.

Ha strade di acciottolato, belle case, alcune trasformate in piccoli musei e il ritrovare fossili tra i materiali da costruzione, testimonia come il luogo fosse un tempo occupato dal mare.

https://postimg.cc/gallery/1068orefw/






https://postimg.cc/gallery/1hke7rpb0/





















https://postimg.cc/gallery/1a45ks9uk/






https://postimg.cc/gallery/358kcz55o/







La strada è davvero difficile da percorrere........







Ed ecco un muro con i fossili.............















La grande piazza è veramente spettacolare, con 4 lati che misurano 120 metri ciascuno.











La casa del cioccolato.





La chiesa in cui possiamo assistere alla messa domenicale.



Ritorno in hotel per cena e notte con qualche foto all'interno.

Il mattino dopo, colazione e via per il paese.
Incontriamo i ragazzi che vanno a scuola.....
Notare le divise.............
Bisogna arrivare in Colombia a 2200 metri sulle Ande, per trovare studenti così eleganti.....

Evito paragoni.......................





https://postimg.cc/gallery/xdtyf6os/













https://postimg.cc/gallery/zksv8rks/













Con questa moto, ogni incidente viene scongiurato.

Assistiamo ad una scena curiosa e della sicurezza sul lavoro, ne parliamo un'altra volta.

C'è un camion carico di tegole che devono arrivare sul tetto in rifacimento.

Sul camion un tale tira tre tegole al primo operaio.
Questi le prende al volo e le tira a quello sul tetto.
Mentre il lavoro va avanti veloce, un omino segna sul suo blocco una stanghetta ad ogni tiro, così, vi è il conteggio di quante tegole devono essere arrivate sul tetto.















Dobbiamo partire.
Prima di lasciare il paese, facciamo una sosta nel negozio di un antiquario, dove io faccio un acquisto incredibile.

Bianca ha scritto: .... Prima di lasciare il paese, facciamo una sosta nel negozio di un antiquario, dove io faccio un acquisto incredibile.

Vediamo se indovino .....



Una Monnalisa locale.

Noooooooooo!!!!
Tutt’altro genere.

Ingrandendo l'immagine si nota che il foglio su cui stà scrivendo è quadrettato.

Lo scriba tuttavia stà rispettando l'allineamento alle sole righe orizzontali mentre per le colonne mette circa due stanghette per quadretto.

Se fosse stato più preciso, e se avesse avuto una certa padronananza delle moltiplicazioni, avrebbe poi risparmiato tempo nel contarle.

Sagace Ant!!!! Vero!!!
La penna dovrebbe essere una Bic e la prima riga è diversa.
Ci sará stato un cambio turno?

Bianca ha scritto: .... La penna dovrebbe essere una Bic e la prima riga è diversa.
Ci sará stato un cambio turno?

Sì, possibile, le righe dopo la prima iniziando quasi sempre dalla righina della quadrettatura ed hanno una certa inclinazione da destra verso sinistra.
Il tratto della sola prima riga è più breve, più verticale e sul finale tende a svicolare a destra.

Il 19 iniziale potrebbe indicare il numero di tegole trasferite prima di realizzare che forse era meglio tenere il conto per iscritto.

Tuttavia è improbabile che l'alternarsi degli scrivani sia avvenuto proprio al termine della prima riga, anche perchè il lavoro di tutta la squadra si sarebbe dovuto fermare per il tempo necessario all'avvicendamento, a meno che, fosse proprio lo scrivano contabile di turno a coordinare la tempistica del lavoro dando la cadenza.

Possiamo fare tutte le supposizioni che vogliamo, resta il fatto che questo signore tiene molto bene la penna, mentre molta gente la tiene in modo sbagliato, sgraziato, improbabile, sovrapponendo dita che non c’entrano, risultato evidente del lavoro di maestre poco attente, occasione perduta per sempre.

Bianca ha scritto:Possiamo fare tutte le supposizioni che vogliamo, resta il fatto che questo signore tiene molto bene la penna, mentre molta gente la tiene in modo sbagliato, sgraziato, improbabile, sovrapponendo dita che non c’entrano, risultato evidente del lavoro di maestre poco attente, occasione perduta per sempre.

Non hai ancora visto come tengo io il cucchiaio.
Sebbene lo sappia utilizzare anche in maniera standard, il più delle volte, secondo alcune mie amiche, lo tengo come i bambini.
Forse lo faccio proprio per questo, perchè il gesto mi ricorda com'ero tanti e tanti anni fà.



Buona domenica a te e a tutti quelli che leggeranno.

Ma lo sai che noi abbiamo la sindacalessa che tiene la penna con il pollice davanti?
Se le fossi vicino, le ficco un calcio negli stinchi da sotto lo scranno che le parte anche la fascia.
Ad una ragazza che frequentava il liceo scentifico, ho dato tanti di quei colpi sul pollice con il righello di taglio che, nonostante fosse già grande, sono riuscita a correggerla.
Da un po’ di anni è ingegnere e ancora se lo ricorda.
Quando vedo tenere la penna male, non importa da chi, mi viene una specie di orticaria e mi riempio di bolle, mi si drizzano i capelli, mi viene il desiderio di mozzargli la mano con un macete.....

Se a te, tenere il cucchiaio come una paletta, ti riporta all’infanzia, puoi concedertelo, possibilmente in privato o con amiche molto intime.....fai solo tenerezza.

Aspetta! Sai che io avevo un’alunna che teneva la penna tra l’indice e il medio?
Non ho mai provato a contraddirla, perché già, normalmente, tirava i quaderni (a me mai) e poi, avevo talmente tante altre cose da insegnarle, che la penna era l’ultima cosa.

Grazie! Abbi una buona domenica anche tu.

Partiamo verso il pranzo, con breve sosta per strada...

Le galline che crescono nei capi, sono sicuramente felici, perchè vanno anche a beccare nei terreni vicini dove cresce tanta bella erba verde.

https://postimg.cc/gallery/1leuu9nfy/







Avrei voluto portare questo curioso prodotto agli amici italiani ma poi, non mi è sembrata una bella idea.



Ecco il pranzo!



Si riparte subito per raggiungere l'aeroporto di Bogotà e volare a Cartagena.

Questa volta mi tocca il sedile dell'uscita di sicurezza, quindi mi viene dato il cartoncino da imparare a memoria prima del decollo e sul quale poi, verrò interrogata.

Supero l'esame e non devo cambiare posto.



Arriviamo nell'hotel di Cartagena che è molto bello.
Non è prevista la cena, quindi decidiamo per un giro esplorativo.

E' una bella cittadina, con la parte vecchia, circondata da 13 km di mura, ben tenuta e con tanti negozi.
E' decisamente turistica, affollata di gente di numerose provenienze

E' patrimonio dell'UNESCO e le vengono attribuite parecchie definizioni: Ciudad Heroica, Dama del Caribe, Legendaria y Sensual.

La più bella città coloniale del sud America, fondata nel 1533, è anche importante porto.
Attira l'attenzione dei pirati e per difendersi, alla fine del XVI secolo viene circondata da mura, opera di architetti italiani della famiglia Antonelli.

Queste mura, quasi intatte, sono state molte volte set cinematografico.

Soltanto nel 1821, Bolivar riuscirà a liberarla dalla dominazione spagnola.


https://postimg.cc/gallery/2cqywu67i/






https://postimg.cc/gallery/21nr8oaum/







Anche Botero ha fatto dono di una sua opera a questa città.





Un bar - libreria.





Il teatro.







All'ingresso dell'hotel, una grande ciotola piena di rose galleggianti.







La mia camera ha un piccolo patio.

Il giorno successivo, una ricchissima colazione ci attende e una giovane cameriera, molto professionale e attenta, (difficile trovarne! Tutti molto gentili ma la preparazione è approssimativa) vedendomi in difficoltà, mi aiuta a scegliere e a portare al tavolo le varie cose.
Alla terza colazione, il giorno della partenza, riceverà una discreta mancia e chiederà alla guida se può abbracciarmi.
Ma certoooooooo! Soqqqqquiiiiii!

Il bus ci porta fuori dalle mura e ci lascia all'ingresso del Castello de San Felipe che occupa un'intera collina.
Saliamo fino in cima, sotto un sole cocente.


Locali che si recano al lavoro.........

https://postimg.cc/gallery/1g4cglfji/






https://postimg.cc/gallery/2xch6ax2m/









Conferisco mandato ad Ant di voler gentilmente trovare la moneta di cui si parla nella targa, perchè io non so dove l'ho messa. Grazie.

Bianca ha scritto: ..... Conferisco mandato ad Ant di voler gentilmente trovare la moneta di cui si parla nella targa, perchè io non so dove l'ho messa. Grazie.

Drovada moneda badrona Bianga:



https://www.researchgate.net/figure/Fig ... _259474496

Mi sto rotolando dal ridere.................
E non ti atteggiare a bravo e fedele schiavo di colore, perchè non lo sei per niente.

Quella mattina, dopo tutta la giornata precedente al galoppo, l'arrivo in hotel, l'uscita serale, la salita al forte (che si chiama salita perchè era in salita, anche ripida) sotto un sole che spaccava le pietre, ho fotografato 'sta targa e quando l'ho letta, mi sono detta tra me e me: la moneta dov'è??
Non mi resta che affidare la ricerca ad Ant, che trova tutto..........