Mentire: tutto quello che pensiamo sulle bugie

[Matty]

Tendenzialmente non mento mai sulle cose importanti, ma le mie piccole bugie le ho sempre dette, robe di poco conto, tipo quelle dette ai genitori, un po' per compiacerli, un po' per tenerli buoni. Quel tipo di bugie le capisco, sono quasi necessarie a volte (se per esempio conosceste i miei, capireste quanto mi è stato necessario mentire, a volte).
Non mi piace invece quando si mente per scaricare le proprie colpe, o quando si mente per profitto personale (profitto corposo intendo, ovviamente).

[Bianca]

Ma perché ai genitori bisogna dire bugie?
Dai, raccontaci come sono i tuoi.....

[Matty]

Ma perché ai genitori bisogna dire bugie?
Dai, raccontaci come sono i tuoi.....

Gente inflessibile, quando uscivo da scuola dovevo venire immediatamente a casa, non potevo trattenermi quei 10/15 minuti a parlare con gli altri, quindi è ovvio che se volevo stare un po' con gli altri alla uscita dovevo inventare che l'autobus aveva tardato. Oppure quando mi obbligavano a non accettare passaggi dai miei amici che avevano appena preso la macchina, se lo facevo mi inventavo qualcosa.
Insomma, tante piccole fastidiosissime cose se applicate costantemente alla lettera mi avrebbero reso la vita troppo difficile, ho dovuto bypassarle con delle bugie.

[Bianca]

Forse i tuoi sono persone ansiose e temevano che tu corressi dei pericoli.
Essere rigidi sugli orari di rientro serve ad evitare preoccupazioni.
Ci sono, comunque, genitori eccessivi.

[Edward]

Capisco benissimo quello che racconta Matty perché ho un'esperienza molto simile. Mentivo per gli stessi motivi e trovavo anche ingiusto doverlo fare per cose simili. I genitori troppo apprensivi a volte impediscono ai figli di fare cose del tutto accettabili e non si rendono conto di creargli un limite enorme. Ricordo ancora una compagna di classe che veniva sempre accompagnata dai genitori alle medie (ai miei tempi i bambini andavano a scuola da soli dalla quarta elementare) che veniva presa in giro e non aveva modo di trovare quei 15 minuti per cementare le amicizie. Sono cose che fanno la differenza a quell'età.

[Bianca]

Figurati che io sono andata da sola già in prima elementare...
In realtà erano frotte di bambini che uscivano dalle case e si avviavano verso la scuola aggregandosi.
Ovviamente, la scuola era vicina, il traffico minore e, almeno di vista, ci si conosceva.
Dover raccontare bugie, per potersi fermare un attimo con gli amici, è strano, però, ci sono genitori che pretendono la puntualità.
Credo che l'importante sia parlarsi e capirsi.
Adesso con i telefonini, è anche facile avvisare se si ritarda.

[Matty]

Ecco, io il telefonino l'ho avuto a fine terza media, per i tre anni di scuole medie (dove andavo e tornavo da solo da scuola) sul telefono a casa arrivava una telefonata all'una e mezza, e ogni volta che non rispondevo (che quindi non ero ancora rientrato a casa) scattava l'interrogatorio alla sera. La scusa/bugia era sempre la stessa, "l'autobus ha tardato".
Volendo tenermi al guinzaglio hanno ottenuto l'effetto contrario, non credo che gli altri miei amici raccontassero così tante bugie ai loro genitori.

[Bianca]

Quindi a casa non c'era nessuno....
Allora, cambia la musica.
In ogni caso, che a te piacesse o no, quella telefonata delle 13,30 in punto, non era un modo di controllarti, era il desiderio di una mamma impegnata al lavoro e piena di sensi di colpa, sapendo che il figlio avrebbe trascorso il pomeriggio da solo, per mettersi tranquilla, accertandosi che era al sicuro.
Solo che i figli queste cose le capiscono soltanto quando diventano genitori a loro volta, oppure, quando mettono abbastanza buon senso, per comprendere cos'è l'ansia che prende nei confronti di chi si ama.

[Matty]

Non so, sarebbe bello pensarla così, ma non mi ha mai dato quella impressione, sembrava più qualcosa di fatto apposta per mettermi in difficoltà.

[Bianca]

Accidenti a 'sti figli!!!!!
Anche malpensanti sono!!!!
Conosco molto bene i sintomi della mamma in ansia....
Devo dirti che quella telefonata, era indubbiamente un controllo, ma per stabilire che non eri andato sotto un tram, non eri stato rapito, non ti avevano bullizzato, non eri in pronto, ecc, ecc, ecc.
Mi credi? Te lo posso garantire.

[Matty]

Potrebbe anche essere così, ma certe cose credo che imparerò a inquadrarle meglio solo se avrò mai un figlio. Anche perché non ho specificato che fosse mia madre piuttosto che mio padre, e hai effettivamente indovinato che si trattava di mia madre!

[Bianca]

Matuffigurati se il padre chiama dall'ufficio per sapere se il figlio è a casa!!!
Il padre, a malapena, sa che il figlio va a scuola, ma non sa dove e non conosce gli orari.
Chi si alza di notte per vedere se il figlio è rientrato???
Non dirmelo....provo a indovinare...

Ho la vaga impressione, che tu abbia con la mamma, un rapporto leggermente conflittuale....
Ho di nuovo indovinato?
Perché?

[Scissorhands]

Secondo me mentire non è una cosa negativa o brutta a prescindere.
Voglio dire, ci sono bugie dette per non ferire,per paura di essere giudicati diversamente o per timore di deludere qualcuno. Insomma conta molto il perchè si dice una bugia.
Inoltre, egoisticamente, si pensa che chi riceve la bugia sia quello che subisce ma tendenzialmente chi si trova a dire bugie a fin di bene spesso vive anche il senso di colpa e una persona che sa cosa è il senso di colpa penso non sia una persona menefreghista.
E secondo me non è affatto vero che una bugia di quelle "buone" è preparata,anzi. Così come per l'omissione, che comunque è una cosa diversa da una bugia..ma comunque assimilabile alle bugie dette a fin di bene.

Se una bugia la dici con l'intenzione esclusiva di far del male o creare problemi a qualcuno, lì sì che è una cosa brutta e moralmente condannabile ma in questo senso giudico allo stesso livello anche chi dice la verità per ferire e umiliare..anzi forse è anche peggio.
Secondo me la verità a tutti i costi non è sempre la soluzione più giusta, più che altro si potrebbe dire che è sicuramente la più facile. Ovviamente, non sto dicendo che è più corretto mentire piuttosto che dire la verità ma ci sono circostanze in cui una bugia è meno dolorosa della verità,soprattutto se la verità fa male.

[Matty]

Ho la vaga impressione, che tu abbia con la mamma, un rapporto leggermente conflittuale....
Ho di nuovo indovinato?
Perché?

Assolutamente sì! Non mi è mai piaciuta la sua pedanteria, il trattarmi sempre come se avessi sei anni, preoccuparsi quando non c'è da preoccuparsi, e imporre le cose quando avevo già l'età per assumermi le mie responsabilità. Specialmente se poi in cambio dai poco, perché comunque io la vedevo solamente alla sera, nelle mie giornate non c'era mai, se ci fosse stata una scuola che faceva l'orario 8:00 - 20:00 mi avrebbe sicuramente iscritto là!
Quindi niente, finché non potevo fare altro l'ho tenuta buona con le bugie, le omissioni e le mezze verità, non vedevo altra uscita.

[Bianca]

È molto probabile che tu e tua mamma vi assomigliate ed è proprio la somiglianza che crea i conflitti.
Poi, esiste un atteggiamento diffuso tra i figli, per cui, tutte le cose che la mamma fa, vengono prese, per principio, al contrario.
Tu l'accusi di essere rimasta sempre, molte ore fuori casa.
Personalmente credo che la presenza della mamma, quando i figli tornano a casa da scuola, non sia barattabile con nessun stipendio, tuttavia sappiamo che l'entrata di due stipendi è spesso indispensabile.
Capisco che può averti dato spesso fastidio, ma i suoi criteri di valutazione, per età e ruolo, sono sicuramente diversi dai tuoi e non è detto siano sbagliati; semplicemente si guardano le cose da due punti di vista differenti.
Tu hai scelto di tamponare questa situazione con le bugie; forse sono servite ad alleggerire il conflitto, forse hanno scavato dei solchi: solo il tempo potrà riavvicinarci mentalmente.
Lei capirà dove e quando ha esagerato, tu forse ti rammaricherai per le bugie e per non essere stato più comprensivo.
Capita a tutti sai. Cambia l'età, cambiano i ruoli e si diventa più consapevoli.