percezione degli altri

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Bianca
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Re: percezione degli altri

Messaggio da Bianca »

Sì, anche se penso che quello che scriviamo qui, più che chiarire le idee ad una singola persona, debba essere un aiuto per coloro che approdano sull'isola.

Intanto, mi sembra che abbiamo potuto stabilire che l'asessuale si approccia in un incontro, in modo un pochino più libero degli altri, non essendo influenzato dal fatto che l'altro sia un uomo o una donna.
Io non possiedo questa caratteristica e vengo, a priori, influenzata dal fatto che chi incontro sia maschio o femmina.
Io incontro in modo diverso gli uomini e le donne.
Con una donna, posso stabilire un'immediata complicità, in presenza della quale, posso permettermi battute e considerazioni.
Oppure, può nascere un'immediata ostilità, nel caso in cui percepisca l'altra arrogante, poco disponibile, scostante, presuntuosa.
Con un uomo, mi viene istintivo capire in che modo mi guarda, se mi sta valutando, non importa da quale punto di vista.
Capisco subito se esercito nei suoi confronti un certo fascino, se è imbarazzato, se è disponibile e so se il suo prodigarsi nei miei confronti , è dettato da semplice gentilezza e senso del dovere o da una certa ammirazione.
Sono piccoli particolari, sfumature che la donna impara a riconoscere, direi da quando è bambina.
La donna asessuale, probabilmente non coglie queste impressioni, quindi, è sicuramente anche più obiettiva nei giudizi.

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SoItIs
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Re: percezione degli altri

Messaggio da SoItIs »

Matty ha scritto:Anche io ho un approccio, a priori, sempre distaccato con le altre persone, e quindi per quanto mi riguarda, ciò che dici tu non mi sembra così strano. Però capisco che la maggior parte delle persone tende ad avere, soprattutto per paura, dei pregiudizi, è inevitabile, è istintivo, lo trovo quasi accettabile. E' una caratteristica che ho potuto constatare in alcuni asessuali, ma non credo sia assolutamente una nostra esclusiva.

Poi invece ci sono persone che percepiscono gli altri in modo positivo solo se rispondono a certi rigidi canoni, perlopiù estetici e/o economici, e quelle sono persone che non mi vanno giù.
Ciao Matty. anche a te un grazie non scontato per aver risposto.

Concordo su quanto scrivi, in particolare avere paura è intrinseco alla nostra natura, non ha una connotazione puramente negativa, anzi svolge un compito di estrema importanza. Quello che secondo me stride è quando una persona, pur avendone modo, tira i remi in barca, evitando di affrontarla, cercando di superarla, adottandola invece come mera scusa. Certo vi sono situazioni tali per cui non vi è altra scelta, ma quando parlo di comodità intendo coloro i quali (e vi rientrano coloro che descrivi) che appunto operano la scelta di non pensare, di proseguire acriticamente, senza porsi alcun problema anzi ignorandoli.
Poi c'è da dire che per questa, come tante altre "cose" che nessuno, se non l'esperienza, ti insegna, bisogna "arrivarci" da soli, e spesso si impara solo dopo aver sbattuto a muso duro.

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SoItIs
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Re: percezione degli altri

Messaggio da SoItIs »

Edward ha scritto:Io penso che tutti abbiamo dei preconcetti, poi sta alla nostra intelligenza gestirli.

Quello che dici lo condivido: se devo lavorare con un collega, non mi condiziona il fatto che possa essere uomo, donna, nero, cinese, giovane o vecchio.
Ci sono però situazioni in cui le cose cambiano. Ti faccio un esempio raccontandoti una storia che mi è successa:

Anni fa mi è capitato di andare un pomeriggio al cinema da sola. Andavo a vedere un documentario di nicchia in una piccola sala. Una volta arrivata ho preso posto dove volevo, perché tanto ci saranno state massimo 15 persone e spazio ce n'era a volontà.
Mentre aspettavo l'inizio si è avvicinata una donna e mi ha detto "posso sedermi vicino a te?". Sul momento l'ho trovata una domanda strana visto che era pieno di posto libero, ma le ho detto di sì e si è accomodata. Forse ha avvertito uno sguardo strano da parte mia e mi ha detto che lei andava spesso al cinema da sola, ma che quando le capitava si sedeva sempre vicino a un'altra donna, perché le era capitato che un uomo solo le si sedesse di fianco e la importunasse. Era un'eventualità alla quale io non avevo mai pensato, ma in effetti chiedendo ad alcune amiche mi hanno confermato che purtroppo ci sono uomini che effettivamente le hanno importunate al cinema (e intendo proprio mani addosso, non tentativi di rimorchio).

È brutto pensare che una persona sconosciuta, se maschio, possa essere un molestatore? Sì, ma in effetti succede, dunque non è strano che una donna cerchi di evitare in situazioni simili, anche se questo implica un certo pregiudizio. In effetti se viaggiando da sola di notte in un autobus vuoto mi si sedesse proprio di fianco un uomo, avrei paura, mentre capirei benissimo se lo facesse una donna.
Ciao Edward, ti rispondo a ritroso in quanto il tuo intervento tocca un tema molto delicato. Grazie anche a te per gli spunti che mi hai dato:
È brutto pensare che una persona sconosciuta, se maschio, possa essere un molestatore?
Da uomo ti rispondo: si, è brutto, che una persona possa molestare. È triste che una donna debba provare paura trovandosi in un ambiente pubblico.
Non è questione di essere femministi, è buon senso; per alcune esperienze vissute non posso non condannare certi comportamenti. In estrema sintesi: il fatto è che per molti uomini non è nemmeno concepibile che una donna voglia stare da sola per i fatti suoi. Vi è ancora una diffusa cultura sessista, che emerge prepotente in determinate situazioni, con tutti gli annessi e connessi. È brutto pensare che tutto questo spesso sia considerato del tutto normale, ma gli stessi molestatori (nella grande maggioranza uomini, ma vi sono anche donne che molestano) non si ritengono attori di atti lesivi del rispetto altrui, da ritenersi violenza a tutti gli effetti. Questo l'ho dovuto constatare in occasione di alcuni interventi sanitari (anni fa svolgevo servizio in ambulanza). Sono situazioni nelle quali spesso si verifica una idealizzazione tale della vittima, per cui quest'ultima viene ridotta a mero oggetto: di un oggetto si può disporre, questa la perversa logica. Questo si verifica sia nella violenza fisica, sia in quella psicologica. Al di fuori della sfera della violenza questo processo mentale viene addirittura insegnato e perfezionato in veri e propri corsi di seduzione (che ovviamente perseguono il solito, consueto, trito e ritrito obiettivo, facile indovinare quale sia) sia per uomini, sia per donne, il più noto è il movimento PUA (PickUpArtist) di importazione statunitense.

Tra l'altro... il cinema da sola/solo, è un piacere che non tutti possono comprendere (non ti dico cosa mi sono già sentito dire, a volte puoi solo restare basito), guardare un documentario o un film senza distrazioni, concentrati, restando seduti sino all'ultimo titolo di coda, senza avere fretta di uscire dalla sala... sono momenti preziosi, lontani dalla frenesia, un temporaneo e volontario isolarsi per qualche ora dal mondo esterno. Meglio che guardare la TV, paritario alla lettura di un libro.

Concordo con te sul fatto che tutti, chi più chi meno, abbiamo il nostro bagaglio di preconcetti, la sfida sta nell'imparare a gestirli, evitando l'ipocrisia, altra scorciatoia ben frequentata.
Infine, tornando all'episodio che hai portato come esempio: un adattamento alle situazioni è imprescindibile, è una forma di tutela e precauzione che non preclude . Il difficile penso sia non cedere il campo al sospetto ed alla prudenza smisurata.

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Re: percezione degli altri

Messaggio da SoItIs »

Bianca ha scritto:
Sì, anche se penso che quello che scriviamo qui, più che chiarire le idee ad una singola persona, debba essere un aiuto per coloro che approdano sull'isola.
è la funzione dei Forum, come erano stati concepiti agli albori, con la netiquette che garantiva una ambiente educato. Per permettere una maggiore fruibilità replicherò passo passo alle tue osservazioni:
Intanto, mi sembra che abbiamo potuto stabilire che l'asessuale si approccia in un incontro, in modo un pochino più libero degli altri, non essendo influenzato dal fatto che l'altro sia un uomo o una donna.
Dal mio punto di vista, si, nello specifico, nell'approcciare una donna, anche se mi ha colpito, l'aspetto sessuale non mi condiziona minimamente.
Io non possiedo questa caratteristica e vengo, a priori, influenzata dal fatto che chi incontro sia maschio o femmina.
Io incontro in modo diverso gli uomini e le donne.
Io invece ho un approccio iniziale indifferenziato.
Con una donna, posso stabilire un'immediata complicità, in presenza della quale, posso permettermi battute e considerazioni.
questo capita anche a me, invero più spesso con le donne (di riflesso ho una predominanza di amiche rispetto ad amici, il motivo è che di parlare di sesso mi annoia, il calcio idem, per cui è quasi inevitabile sia così)
Oppure, può nascere un'immediata ostilità, nel caso in cui percepisca l'altra arrogante, poco disponibile, scostante, presuntuosa.
io raramente provo animosità, tendenzialmente se giungo alla conclusione che la persona non mi stia a genio divento -in questo caso, ed a questo ipotetico stadio- asettico. In casi particolari, tipicamente incontri con persone evidentemente narcisiste (che pare attiro particolarmente) blocco ogni interazione, ignorando totalmente la persona
Con un uomo, mi viene istintivo capire in che modo mi guarda, se mi sta valutando, non importa da quale punto di vista.
Con una donna che mi interessa, agisco similmente.
Capisco subito se esercito nei suoi confronti un certo fascino, se è imbarazzato, se è disponibile e so se il suo prodigarsi nei miei confronti , è dettato da semplice gentilezza e senso del dovere o da una certa ammirazione.
Qua impiego un po di tempo in più ad inquadrare meglio la situazione. Particolarità: capita che venga abbordato (eh, non c'è verbo che renda meglio l'idea) da una donna, con evidenti finalità sessuali. Per lo sconcerto degli attivi, in quei casi blocco l'interazione, talune volte irritato. Approcci di donne chiaramente ubriache (capitano) sono per me un no-go assoluto.
Sono piccoli particolari, sfumature che la donna impara a riconoscere, direi da quando è bambina.
Concordo, è quello che è emerso più volte parlando con amiche ed altre donne. Queste sfumature specifiche non le noto, mentre percepisco la malizia, anche sottile. Non che mi inquieti, ne prendo atto senza interagire.
La donna asessuale, probabilmente non coglie queste impressioni, quindi, è sicuramente anche più obiettiva nei giudizi
.
È così, o la donna asessuale le coglie? o è una mera questione di predisposizione o educazione ricevuta?

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Re: percezione degli altri

Messaggio da Bianca »

Penso sia nel DNA delle donne cogliere sfumature...........
Non so se nelle asessuali si verifica nello stesso modo.
Quello che proprio non riesco a capire, sono le donne che abbordano e importunano un uomo.
Tu dici che esistono?
Ma devono essere ciucche perse!
Quindi, se mi ubriacassi, lo potrei fare anch'io?
Cielo che spavento!!!!!!!!!!!!!!

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Re: percezione degli altri

Messaggio da SoItIs »

Donne che abbordano ed importunano esistono, al di la della mia esperienza personale, senza generalizzare, direi che non è nulla di strano; l'equazione donna uguale creatura bisognosa e debole è un costrutto artificiale, un condizionamento puro e semplice, una cavolata che non ha riscontro nella realtà.
Il classico pregiudizio.
Ad ogni buon conto, donne che bevono oltre ogni ragionevole limite al pari o anche più di un uomo non sono nulla di strano... poi si sa, l'alcool scioglie le briglie, molla i freni inibitori e rende più socievoli (e in molti casi è proprio questo il risultato a cui si aspira). Nulla di strano, nulla di censurabile, nulla di per se problematico. Non sono certo astemio, anzi mi piace assaggiare e bere vino, birra, ecc. ma con testa senza esagerare, poi con la compagnia giusta ci sta. Parimenti nulla da dire su chi sceglie di essere astemio.
Certo che se te ne stai per i fatti tuoi e ti si rivolge con insistenza, a ripetizione, una persona sconosciuta e pure ubriaca, puoi parlare di ´abbordaggio che importuna´. Personalmente mi infastidisce l'insistenza che di fronte alla mancanza di interesse ed ad un diniego palese diviene a tratti aggressiva; è un comportamento solo parzialmente giustificabile con il tasso alcolemico, di base penso ci sia un disperato bisogno di contatto, spesso fisico, o meglio, il bisogno di fuggire la solitudine a tutti i costi, amplificato. Tra l'altro l'alcool, la sbornia, è anche una comoda scusa, un alibi per ogni tipo di comportamento fuori norma per mettere a tacere ogni scrupolo morale.
Sempre per non generalizzare: per quanto diffuso, non è certo la regola, nel senso che superata la soglia "di guardia" una persona ubriaca può anche cadere in apatia, assumere atteggiamenti aggressivi, divenire sciocca a dismisura, non reggersi in piedi e stare male, fino al coma etilico. Io non parlerei mai di un binomio alcool-sesso. Esiste, è diffuso, ma non è la regola. Poi ognuno di noi ha una personalissima soglia di sopportazione dell'alcool, ergo non posso rispondere al tuo quesito, puoi solo provare, e saggiare i tuoi limiti.

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Re: percezione degli altri

Messaggio da Bianca »

Ti assicuro che non ho questo desiderio.
Sono socievole senza alcol....
Solo all'idea di comportarmi secondo la tua descrizione, già ho il rifiuto più totale.
Il mio essere donna, non ha mai contemplato, nè contemplerà mai, il ridurmi in quello stato.
Grazie delle tue accurate informazioni.

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