Dipendenza affettiva ed evitanti

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AnDieWelt
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Dipendenza affettiva ed evitanti

Messaggio da AnDieWelt »

http://dipendenzaffettivaroma.blogspot. ... tanti.html

Opinioni? Esperienze?

Quanto c'è da prendere sul serio in questo articolo e quanto rientra nella normalità?
"Che cos'è la castità? Non è la castità una follia? Ma questa follia venne a noi e noi ad essa. Noi abbiamo offerto a questa ospite albergo e cuore: ora essa dimora in noi - e ci resti finche vuole!"

-Così parlò Zarathustra-

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Valkyrie
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Re: Dipendenza affettiva ed evitanti

Messaggio da Valkyrie »

I due casi esistono per davvero, ma semvra quasi che l'articolo ti voglia fare rientrare in uno dei casi proposti O.O solo io ho avuto quell'impressione??? Non si capisce cosa intende allora per "normale"???

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AnDieWelt
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Re: Dipendenza affettiva ed evitanti

Messaggio da AnDieWelt »

Concordo che l'articolo non si impegna particolarmente a stabilire un confine tra la normalità e la patologia. Ovvero quando si possono generare problemi a lungo termine. Sarà nell'interesse di psicologi e psichiatri?
"Che cos'è la castità? Non è la castità una follia? Ma questa follia venne a noi e noi ad essa. Noi abbiamo offerto a questa ospite albergo e cuore: ora essa dimora in noi - e ci resti finche vuole!"

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Bianca
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Re: Dipendenza affettiva ed evitanti

Messaggio da Bianca »

Questi sono articoli che fanno esattamente lo stesso effetto che si riporta quando si legge il bugiardino di un farmaco: i sintomi collaterali negativi , nei confronti dei quali la spiegazione vuole mettere in guardia, te li senti tutti, ma proprio tutti.
Anche quando leggi: in un caso su centomila, si sono riscontrate crisi epilettiche, immediatamente tu ti vedi per terra con la bava alla bocca.

Sono gli articoli in bianco e nero, o sei così, o sei cosà.
In effetti, si dipende dagli altri per tante cose.
Anche in un semplice rapporto di amicizia, si crea dipendenza.
Infatti, ci si ritrova a commentare: guarda quella, mi cerca solo quando le fa comodo!
E' logico quindi che se c'entrano sentimenti più profondi, ci si aspettino attenzioni e premure.
Il non riceverle dall'Evitante, può far soffrire.
In tutti i rapporti dove c'è un coinvolgimento, bene o male, si dipende, nel senso che si risente, del malumore dell'altro, della sua stanchezza, dei problemi di salute, di problemi di lavoro, di difficoltà economiche.
In un rapporto di lunga durata, le due posizioni indicate dall'articolo, si possono presentare nel tempo e sono interscambiabili, ma è normale che succeda.

Quando il rapporto è equilibrato? Quando entrambi possono dire: tu sei importante per me, quanto io lo sono per te, ma questa condizione, non è detto che rimanga così ben bilanciata per sempre; può squilibrarsi per dei periodi e tornare in equilibrio per altri.

Una condizione squilibrata, può diventare patologica quando uno dei due può dire: fai di me quello che vuoi.
Che nella pratica, autorizza botte, tradimenti, prepotenze, totale mancanza di rispetto.

Nell'articolo, chi ama troppo è un dipendente, chi ama poco è un evitante.
Al che viene da pensare: troviamo la via di mezzo e raggiungiamo la perfezione.
No, troppo facile! La via di mezzo significa: Dipendenti Affettivi Ambivalenti.

I Dipendenti Affettivi, sono anche dipendenti dalla relazione, perchè, fondamentalmente non vogliono restare soli, in quanto, "Non imparano mai che l'autostima fiorisce nella solitudine"
Si dice anche che i Dipendenti Affettivi siano coloro che nell'infanzia non sono stati abbastanza amati.
Questo può essere vero, perchè, più di altri, sono alla ricerca di una compensazione a ciò che non hanno ricevuto.

Ma gli Evitanti, non sono trattati meglio.
Per loro si presuppone addirittura che abbiano vissuto nell'infanzia una forma di incesto. Reale o immaginaria.
Essere stati amati troppo, no?

Il bello è, che l'Evitante puo saltare tra i Dipendenti e viceversa.
Ma se l'Evitante ha tutti i suoi buoni motivi per essere Evitante, compreso l'incesto, come fa a diventare Dipendente?
E se il Dipendente, per sua natura, ama ad oltranza, come fa a diventare Evitante?

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