L' innamoramento: è una questione di chimica?

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Ipazia
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Re: L' innamoramento: è una questione di chimica?

Messaggio da Ipazia »

[quote="Bakeneko"]Per il momento non ho molto da dire. Però vi voglio lasciare un link di una lezione sull'amore tenuta da Remo Bodei, prof universitario, dal titolo: Che cos'è l'amore? Non si sa mai che qualcuno lo possa trovare interessante.
Lui fa discorsi piuttosto filosofici. Vi incollo di seguito la parte sull'innamoramento:

Adoro Bodei, ovviamente lui dà un taglio decisamente filosofico. A suo tempo non mi erano dispiaciuti i testi di Alberoni, che hanno un'impronta sociologica ma sono davvero pietre miliari "Innamoramento e amore" e "L'arte di amare". Di impronta nettamente letteraria invece ci sono i"Frammenti di un discorso amoroso" di Roland Barthes.

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Bianca
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Re: L' innamoramento: è una questione di chimica?

Messaggio da Bianca »

Ho letto le opere di Alberoni.
Sono anche interessanti "Paura di amare" e "Impara a dire ti amo prima che sia troppo tardi" di Giacomo Dacquino, uno psichiatra di Torino.

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AnDieWelt
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Re: L' innamoramento: è una questione di chimica?

Messaggio da AnDieWelt »

Bianca scusami ma mi sembra che per lo più noti/riconosci soltanto un aspetto, un punto di vista della faccenda, legittimo ma non completo né assoluto.

Che dovrei dire, sono arrivato tardi;

Molto è già stato detto (da Haderian), la chimica alla base c'è, c'è ovunque in questo universo materiale, questo non è assolutamente negare che poi ci sia dell'altro ma riconoscerlo come punto di partenza è fondamentale per poter tentare di essere il più obiettivi possibile (poi per carità tutto si può mettere in dubbio, ma no risposte sarcastiche!).

E' stato anche già detto che innamoramento è diverso da amore e fonti lo confermano.

da Wikipedia:
Pur essendoci dei caratteri comuni, la maggior parte delle reazioni o delle pulsioni amorose sono soggettive e variano da individuo a individuo; tuttavia ci sarebbero, secondo la maggior parte degli psicologi e degli scienziati, tre fasi principali nell'amore fra esseri umani: infatuazione (o innamoramento), attrazione e attaccamento, composte da vari elementi e stadi.


Poi nulla è scolpito su marmo ed è anche possibile trovare qua e la informazioni discutibili o contraddittorie.

Unica cosa che darei per certo è dunque appunto che il modo in cui si manifesta, o nel quale viene percepito o interpretato, è estremamente soggettivo.

Stabilito questo mi sento di aggiungere soltanto che ho motivo di credere che "entrambi" i fenomeni siano possibili anche al di fuori del contesto romantico. Dove "romantico" diventa solo una circostanza.
"Che cos'è la castità? Non è la castità una follia? Ma questa follia venne a noi e noi ad essa. Noi abbiamo offerto a questa ospite albergo e cuore: ora essa dimora in noi - e ci resti finche vuole!"

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Re: L' innamoramento: è una questione di chimica?

Messaggio da Bianca »

Per favore, mi puoi chiarire meglio qual è l'unico aspetto che io riconosco?
Non leggere niente di sarcastico nella mia richiesta; metto sempre in conto di potermi sbagliare o di avere una visuale limitata, quindi, se le osservazioni altrui, possono aiutarmi ad ampliare o mettere in discussione le mie convinzioni, ben vengano!
Per me, amore ed innamoramento non sono due cose diverse e innamoramento non è sinonimo di infatuazione.
Siccome ci sono persone che passano tutta la vita sinceramente innamorate di una persona, mi sembra riduttivo dire che passano la vita infatuate.
Questo termine poi, non è mai usato in senso positivo, in quanto, quasi sempre, indica un capriccio, un impuntamento, un desiderio mal riposto, non supportato da un vero sentimento.
Spesso la persona infatuata, ottenuto ciò che vuole, scopre che l'altro non le interessa affatto.
Questa situazione si verifica sovente, quando un intruso, infatuato, appunto, si insinua in un legame consolidato e lo manda in pezzi.
Anch'io penso che la chimica non sia completamente estranea quando si realizza un'intesa, ma penso anche di non poter dire che la signora che da 15 anni si occupa costantemente di un marito immobile nel letto, con il quale ha avuto 4 figli, lo faccia in base ad una reazione chimica.

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Re: L' innamoramento: è una questione di chimica?

Messaggio da AnDieWelt »

Bianca ha scritto:Per favore, mi puoi chiarire meglio qual è l'unico aspetto che io riconosco?
Mi riferisco all'impressione che ho avuto leggendo la prima definizione che hai dato, e la risposta alla domanda di Valkyrie "come fa uno a sapere che é innamorato???"
Bianca ha scritto: Non leggere niente di sarcastico nella mia richiesta; metto sempre in conto di potermi sbagliare o di avere una visuale limitata, quindi, se le osservazioni altrui, possono aiutarmi ad ampliare o mettere in discussione le mie convinzioni, ben vengano!
Ci mancherebbe, qui ero riferito a una risposta precedente, lieto che si sia cambiata strada.
Bianca ha scritto: Per me, amore ed innamoramento non sono due cose diverse e innamoramento non è sinonimo di infatuazione.
Questo puoi anche dirlo, però andresti contro a quello che quanto emerge fino ad ora sembra essere una convenzione semantica accettata fra "la maggior parte degli psicologi e degli scienziati". E questo non facilita la comunicazione.

C'è anche da dire che poi sorge un problema dal momento che "amore" e "innamoramento" sono parole troppo simili e sono ambigue in forma di aggettivo/sostantivo. Forse sarebbe più corretto in italiano usare "Amante" anziché "Innamorato" in certe circostanze ma a causa del significato aggiuntivo che ha assunto la prima si rischierebbe di fare confusione.
Bianca ha scritto: Siccome ci sono persone che passano tutta la vita sinceramente innamorate di una persona, mi sembra riduttivo dire che passano la vita infatuate.
Questo termine poi, non è mai usato in senso positivo, in quanto, quasi sempre, indica un capriccio, un impuntamento, un desiderio mal riposto, non supportato da un vero sentimento.
Spesso la persona infatuata, ottenuto ciò che vuole, scopre che l'altro non le interessa affatto.
Questa situazione si verifica sovente, quando un intruso, infatuato, appunto, si insinua in un legame consolidato e lo manda in pezzi.
Innanzitutto, per legarsi anche a una questione emersa in precedenza cito:
Dopo un periodo che oscilla dai 18 ai 30 mesi dall'inizio della relazione, però il cervello si è assuefatto al cocktail di sostanze chimiche e non reagisce più come prima. E quindi possiamo considerare finita la fase dell'innamoramento. Studi recenti hanno smentito che ci sia un limite temporale fisiologico dell'innamoramento.

Poi, se ho capito cosa intendi;
E' purtroppo un giudizio diffuso che l'infatuazione sia una forma d'amore di serie B o infantile, ma va presa per quello che è. Pensaci, quanta letteratura c'è che sembra far riferimento più a grandi infatuazioni piuttosto che amori vissuti convenzionalmente? (immagino non serva fare esempi) Ce la sentiamo forse di definirla "banale"? La distinzione tra "vero amore", "amore sincero" o altri termini abominevoli dal resto si lasci al giudizio di ognuno sulla base della forma o dell'intensità, la scienza non si è espressa a riguardo e dal momento che presenta anche solo alcune delle caratteristiche già note si può considerare tale.

Bianca ha scritto: Anch'io penso che la chimica non sia completamente estranea quando si realizza un'intesa, ma penso anche di non poter dire che la signora che da 15 anni si occupa costantemente di un marito immobile nel letto, con il quale ha avuto 4 figli, lo faccia in base ad una reazione chimica.
Sembra invece sia in buona parte responsabilità di ossitocina e vasopressina.

--

Sull'argomento in generale consiglio la lettura di questo articolo:
http://www.stateofmind.it/2014/01/cerve ... roscienze/
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Re: L' innamoramento: è una questione di chimica?

Messaggio da Bianca »

Che cosa c'è di sbagliato nella mia definizione?
Posso pensarla diversamente da psicologi e scienziati che oggi possono fare un'affermazione e domani smentirla totalmente?
Lo vai a dire tu a quella signora che non è per amore che lei agisce, ma perchè è in preda all'azione di ossitocina e vasopressina?

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Re: L' innamoramento: è una questione di chimica?

Messaggio da AnDieWelt »

Bianca ha scritto:Che cosa c'è di sbagliato nella mia definizione?
Non l'ho definita sbagliata. Rileggi con più attenzione
Bianca ha scritto: Posso pensarla diversamente da psicologi e scienziati che oggi possono fare un'affermazione e domani smentirla totalmente?
Si conferma, non sono previste sanzioni civili o penali.
Bianca ha scritto:
Lo vai a dire tu a quella signora che non è per amore che lei agisce, ma perchè è in preda all'azione di ossitocina e vasopressina?
...che sono componenti dell'amore. Una cosa non esclude l'altra.
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Re: L' innamoramento: è una questione di chimica?

Messaggio da Bianca »

Chi riconosce un unico aspetto, può dare una definizione giusta?
E' sottointeso che se non la dà proprio sbagliata, la dà almeno limitata.
Allora, adesso, gentilmente mi dovresti spiegare, come e perchè quei due elementi sono componenti dell'amore.

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Re: L' innamoramento: è una questione di chimica?

Messaggio da AnDieWelt »

Cito in serie:

L'antropologa Helen Fisher, nel 2006, ha scoperto, utilizzando la risonanza magnetica cerebrale su persone innamorate che l'innamoramento è una pulsione che attiva parti del cervello profondo con la produzione di ormoni caratteristici e che può ricondursi a tre separati stati mentali specifici più o meno contemporanei o conseguenziali: desiderio sessuale (estrogeni, endogeni, endorfine), amore romantico (dopamina, norepinefrina, serotonina), attaccamento (ossitocina, vasopressina). Caratteristiche del desiderio sessuale è la promiscuità, dell'amore romantico l'esclusività, dell'attaccamento il desiderio di vicinanza, che possono essere agiti anche con partner diversi nello stesso momento[1].

-

L'ossitocina (o "oxitocina", abbreviato OXT) è un ormone peptidico di 9 aminoacidi prodotto dai nuclei ipotalamici sopraottico (principalmente) e paraventricolare e secreto nella neuroipofisi. (Blablablabla) L'ossitocina è responsabile del comportamento materno. Le donne hanno in media il 30% in più di ossitocina degli uomini.

-

La vasopressina (o ADH, sigla dell'inglese antidiuretic hormone) è un peptide di nove aminoacidi con funzioni di ormone, neurotrasmettitore e modulatore della trasmissione nervosa. (Blablablablabla) È in studio il ruolo della vasopressina nei comportamenti sociali dei topi. Si pensa che la vasopressina, rilasciata nel Sistema Nervoso Centrale durante l'attività sessuale, induca e mantenga comportamenti rivolti a mantenere la stabilità della coppia come ad esempio l'aggressività verso altri maschi.
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Re: L' innamoramento: è una questione di chimica?

Messaggio da AnDieWelt »

Bianca ha scritto: Lo vai a dire tu a quella signora che non è per amore che lei agisce, ma perchè è in preda all'azione di ossitocina e vasopressina?
Vorrei però anche dire a questa signora un'altra cosa, così che non fraintenda:
Perché non veda l'analisi come una sorta di bieco atto distruttivo mosso dall'intento di distruggere la "magia" dell'amore o simili.. Piuttosto eviscerazione amorevole, infantile curiosità. E penso sia accettabile, anzi meraviglioso se una cosa così astratta, incomprensibile quale è l'amore contenga in sé anche un aspetto osservabile; Le cose sono incompatibili? Ameremo di meno ora? Questa chimica di cui parliamo non è di per se né causa né effetto, è solo manifestazione dello stesso sul piano materiale; Tutto il resto rimane intatto nel suo mistero.
Si pensi un attimo all'Adamo e l'Eva della chimica; quelle particelle sperdute che hanno dato il via all'universo come lo conosciamo, all'incessante replicarsi della vita; Quale sia stato l'innesco, quale intelligenza le muova rimane un mistero, e non saranno i microscopi a rivelarcelo. Che sia la stessa la stessa forza che ci fa innamorare?
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Re: L' innamoramento: è una questione di chimica?

Messaggio da Bianca »

Sicuramente è una forza che ci fa innamorare, non può essere una debolezza, altrimenti partiremmo già in modo sbagliato e sfavorevole.
Per amare bisogna essere forti.

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