l'asessualità per lo psicologo

Per tutto ciò che riguarda l'asessualità e gli asessuali.
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strangeR
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l'asessualità per lo psicologo

Messaggio da strangeR »

qualcuno di voi ha trattato il tema dell'asessualità in psicoterapia/psicanalisi? come viene percepito questo tema da loro? vi sentite rispettati nella vostra identità e nell'orientamento dichiarato? se l'asessualità viene vissuta con forte disagio dalla persona interessata è ovvio che l'approccio dello psicologo sia molto aperto anche ad altre possibilità, ma una persona che viva il proprio orientamento asessuale con serenità e piena accettazione che risposte riceve dalla Psicologia? nella mia esperienza, l'asessualità viene considerata dallo psicologo come un blocco, una non-espressione di alcune componenti intrinsecamente presenti nell'essere umano, e non una variante legittima della sessualità con pari dignità rispetto alle altre, o almeno è la sensazione che ho avuto... io posso anche essere d'accordo con il concetto di avere uno strumento in meno per esprimermi ed entrare in contatto con l'altro, quello che mi mette sulla difensiva è il passo successivo: il valore che viene dato a questo strumento e quindi il valore negativo implicitamente dato al suo non-utilizzo... le vostre esperienze? vi è stato proposto qualche metodo per approcciare la questione in modo terapeutico? non mi riferisco alla farmacologia, perchè entreremmo in un altro campo, ma all'attività propria dello psicologo

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SilverKitsune
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Re: l'asessualità per lo psicologo

Messaggio da SilverKitsune »

Nella mia limitata esperienza, posso confermare quanto hai detto: l'asessualità viene inquadrata nell'ambito dei problemi sessuali anche se l'individuo (io, in questo caso) non manifesta nessun disagio nella sua condizione.
Penso dipenda anche dal contesto geografico, ad esempio so di persone in alcuni Stati americani che l'hanno presa molto "meglio" (o almeno "meglio" dal punto di vista nostro). La psicologa che ho conosciuto io non faceva altro che cercare blocchi da qualche parte, arrivando anche ad arrampicarsi sugli specchi e attaccarsi a cose che con la sessualità c'entravano poco e niente.
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Re: l'asessualità per lo psicologo

Messaggio da LikeNumbers96 »

La psicanalisi (secondo me) è una grossa baggianata...la nostra anima non la si può "schematizzare".
Ma questo è un mio parere personale e premessa.
Ho parlato con una "psicologa" (metto le virgolette perché non era gran che come psicologa), mi ha detto "ah ma quindi è una tua scelta?" Allora ho dovuto spiegare che non sono celibe...allora mi ha chiesto "è un difetto alla libido?" Allora le ho dovuto spiegare la differenza tra "asessuale" e "asessuato"...insomma...mi ha guardato con una faccia strana e ha lasciato perdere l'argomento, parlando di altro...proprio come mi aspettavo.

morrissey96
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Re: l'asessualità per lo psicologo

Messaggio da morrissey96 »

LikeNumbers96 ha scritto:La psicanalisi (secondo me) è una grossa baggianata...la nostra anima non la si può "schematizzare".
Ma questo è un mio parere personale e premessa.
Ho parlato con una "psicologa" (metto le virgolette perché non era gran che come psicologa), mi ha detto "ah ma quindi è una tua scelta?" Allora ho dovuto spiegare che non sono celibe...allora mi ha chiesto "è un difetto alla libido?" Allora le ho dovuto spiegare la differenza tra "asessuale" e "asessuato"...insomma...mi ha guardato con una faccia strana e ha lasciato perdere l'argomento, parlando di altro...proprio come mi aspettavo.
Tutti noi dobbiamo andare a sentire le prediche di questi pseudo-medici anche se pensiamo di essere a posto,dovranno pur portare la pagnotta a casa o?

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SilverKitsune
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Re: l'asessualità per lo psicologo

Messaggio da SilverKitsune »

Comunque io non capisco tuttora perché una persona debba andare da uno psicologo se sta bene con se stessa. Io ci andai per motivi scollegati da me (c'erano ALTRE persone che non si sarebbero messe il cuore in pace se non fosse andata così) e non mi aspettavo cambiamenti. Difatti, cambiamenti non ce ne sono stati.
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strangeR
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Re: l'asessualità per lo psicologo

Messaggio da strangeR »

il fatto che la Psicologia non riconosca una dignità all'asessualità non vuol dire che bisogna mettersi contro o svalutarla... la Psicologia ha una sua funzione, è uno strumento importantissimo in determinate situazioni patologiche e anche non-patologiche. io ho avuto a che fare per questioni diverse dall'asessualità (che non è neanche un problema per me), ma essendo questo un aspetto della mia vita viene messo in gioco, perchè un lavoro psicoterapeutico serio è a tutto tondo. io non punto il dito contro lo psicologo: oltre alla sensibilità individuale (che è importantissima e spesso fa la differenza), loro seguono un manuale diagnostico in cui sono codificate una serie di condizioni più o meno problematiche. prima c'era anche l'omosessualità in quel manuale, poi è stata tolta perchè all'omosessualità è stata riconosciuta una dignità come orientamento: non viene più "curata" o trattata, si tratta solo il disagio sociale derivante dall'omofobia (degli altri) e dall'omofobia interiorizzata (derivante dall'introiezione inconsapevole dell'omofobia di cui è intrisa la società... succede lo stesso per il maschilismo, che è così pregnante nel tessuto sociale da essere profondamente radicato anche nelle donne, per la maggior parte... l'analogo del femminismo, che scardina determinati luoghi comuni sessisti di cui siamo inconsapevoli, viene fatto per l'omofobia interiorizzata in terapia). ma dietro a questa depatologizzazione c'è stato un lavoro, ci sono voluti tanti anni, tante "battaglie" (ma non contro lo psicologo, ma per l'affermazione di sé, cercando la collaborazione dello psicologo). da quando l'omosessualità non è più considerata una malattia o un disturbo la situazione è decisamente migliorata. sarebbe molto interessante che lo stesso lavoro venisse fatto per l'asessualità, analizzando le varie sfaccettature dell'asessualità secondo i parametri della psicologia e individuando il confine tra i disturbi della libido e l'asessualità come orientamento... secondo me le associazioni come AVEN dovrebbero intraprendere un progetto di collaborazione con gli psicologi per fare matching tra le definizioni che ci siamo dati da soli e quelle che ci vengono date, in modo che una persona in difficoltà si possa rivolgere ad uno specialista e non solo ad un gruppo di pari, che non è la stessa cosa.

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Re: l'asessualità per lo psicologo

Messaggio da The Wayward Fox »

Io mi trovo d'accordo con quanto afferma StrangeR, anche sulla base delle mie esperienze personali. Chi è interessato all'argomento, tra l'altro, può leggere questa discussione.
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Re: l'asessualità per lo psicologo

Messaggio da Lucya13 »

Anch'io sono stata da una psicologa (che era anche psicoterapeuta) per circa un anno, non ho seguito un percorso particolarmente serio ma per curiosità, essendo io in dubbio sul mio orientamento, le ho chiesto un parere sull'asessualità. Mi ha risposto che al momento nei manuali non è considerata un orientamento naturale bensì il frutto di un disturbo ma che c'è un dibattito aperto tra chi la considera tale e chi no. che come risposta praticamente equivaleva a un "fai finta di niente e dà loro tempo di fare studi etc etc". Personalmente l'ho trovata una risposta equilibrata, anche secondo me ha ragione strangeR che ci ricorda che anche l'omosessualità era considerata un disturbo fino a non molto tempo fa... diamo tempo agli psicologi di fare i loro controlli scientifici.
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Re: l'asessualità per lo psicologo

Messaggio da M.P. »

La psicanalisi (secondo me) è una grossa baggianata...la nostra anima non la si può "schematizzare".
Ma questo è un mio parere personale e premessa.
Ho parlato con una "psicologa" (metto le virgolette perché non era gran che come psicologa), mi ha detto "ah ma quindi è una tua scelta?" Allora ho dovuto spiegare che non sono celibe...allora mi ha chiesto "è un difetto alla libido?" Allora le ho dovuto spiegare la differenza tra "asessuale" e "asessuato"...insomma...mi ha guardato con una faccia strana e ha lasciato perdere l'argomento, parlando di altro...proprio come mi aspettavo.
1) Non confondiamo lo psicologo con la psicologia :D comunque ti capisco, mi trovo a lavorare spessissimo al fianco di psicologi "tra virgolette" e quando me ne si presenta uno davanti lo guardo "male"!!
2) La psicanalisi non è una scienza e non è medicina, non è la cura per l'anima né il libro magico in cui cercare le risposte alle nostre domande, è solo un modello teorico a metà tra arte e scienza che tenta di descrivere la complessità della nostra psiche.
loro seguono un manuale diagnostico in cui sono codificate una serie di condizioni più o meno problematiche
3) Attualmente c'è una grandissima confusione diagnostica per quanto riguarda i disturbi di genere e il DSM V ha apportato diverse modifiche. E comunque, in teoria, il sintomo psichiatrico è tale se comporta disturbi nella vita di chi lo vive; oltre a questo il DSM, uno dei manuali più utilizzati, è spesso e volentieri contestato dalla comunità psicologia e psichiatrica. Ma qui si va fuori tema...

Per valutare se l'asessualità sia o meno un problema bisognerebbe capirne l'origine: se diventa una scelta dettata dalla rassegnazione allora secondo me si cade in una difesa psichica travestita da orientamento sessuale, se conseguente ad esperienze vissute potrebbe esser derivante da un trauma. Non intendo puntare il dito né creare pregiudizi, ma sarebbe bene valutare con serietà e serenità i singoli casi. Se si tratta di un modo d'essere naturale e non problematico uno psicologo serio non potrà che prederne atto, magari interessandosene, ma mai definendolo patologico.

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