Asessualità e biromanticismo

Per tutto ciò che riguarda l'asessualità e gli asessuali.
Lavendair

Asessualità e biromanticismo

Messaggio da Lavendair »

Prendo spunto da questa domanda di dolciximagirl84 viewtopic.php?f=65&t=11074 per fare una mia personale riflessione sulla natura e le implicazioni dell'essere asessuale.

Generalmente la grande distinzione all'interno dei non-asessuali è etero/omo/bisessuali (sottolineo generalmente, sia chiaro, perché so che la distinzione tra gli orientamenti non è sempre così semplice, ma semplifico per non incasinare ancora di più il discorso).
Questa distinzione di orientamento implica che esista una generale distinzione tra maschi e femmine (con tutto ciò che questa distinzione comporta agli occhi di ognuno) altrimenti non ha senso che esista la differenza tra etero e omosessuale. Giusto?!

Ora, la mia riflessione è: l'essere asessuali significa che, in un certo senso, noi togliamo dalla relazione amorosa l'aspetto puramente fisico della persone che amiamo, cioè il suo essere maschio o femmina. Quindi, secondo il mio pensiero, l'essere asessuali ci rende automaticamente bisessuali.

Vi parlo un po' della mia esperienza, che è il motivo per cui sono giunta a questa mia personale "conclusione".

Sono asessuale da che ho memoria dei primi discorsi sul sesso da parte dei miei coetanei e coetanee. Parlavano quasi esclusivamente delle ragazze o dei ragazzi e mentre questi argomenti erano per loro al centro di ogni discorso, io mi rompevo da morire e mi allontanavo sempre più da compagni di classe e amici e mi chiudevo sempre di più in me. Probabilmente è stato il mio essere asessuale ad avermi progressivamente portato a isolarmi ed essere sempre più introversa.
Inizialmente ho provato ad indagare me stessa cercando di capire se, effettivamente, ci fosse qualcosa di sbagliato in me. Non che ne abbia parlato con nessuno, sia chiaro, erano solo riflessioni che facevo tra me e me, sono una persona estremamente auto-riflessiva (pure troppo).
Secondo il mio genere di origine avrei dovuto essere attratta dai maschi, ma non c'era verso che alcuno di essi destasse in me il minimo interesse. Nemmeno attori o cantanti bellissimi che le mie compagne idolatravano suscitavano in me alcun interesse.
Allora ho iniziato a pensare che, forse, rivolgevo i miei interessi al sesso sbagliato. E ho iniziato a guardare alle ragazze: amiche, sconosciute, coetanee, donne adulte... ma niente. Nemmeno da quel lato trovai niente che attirasse la mia attenzione.
E quindi un po' alla volta ho semplicemente deciso che niente, ero fatta così e pace. In fondo c'è di peggio al mondo che essere asessuali, no?! :lol: Non che all'epoca avessi mai sentito il termine asessuale, semplicemente avevo abbracciato il mio disinteresse pensando che ci fosse niente di sbagliato
Però, dopo tutto pensare e ripensare la mia sessualità, mi è rimasta addosso la convinzione che, togliendo dall'equazione l'aspetto fisico dell'amore, amare un maschio o una femmina, alla fine non fa differenza.
In fondo noi ci innamoriamo di una persona, non di un apparato genitale, dico bene?
Se trovo nell'altra persona tutte le caratteristiche che cerco per decidere di passarci insieme il resto della vita e l'aspetto del sesso ha per me un'importanza davvero infinitesimale, allora cosa cambia che sia nato/a con cromosomi XX o XY?!

Secondo voi può avere un senso il mio ragionamento?

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Bianca
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Re: Asessualità e biromanticismo

Messaggio da Bianca »

La supposizione che tu fai, non è assolutamente campata in aria.
Se ti innamori di una persona con la quale può nascere una storia, nella quale i rapporti sessuali non saranno contemplati, che importanza può avere il sesso di questa persona?

Quindi il sesso del partner avrebbe importanza soltanto se nella coppia esistesse un'attività sessuale.

Resta il fatto che anche un asessuale ha delle preferenze che si esprimono nel suo essere etero, gay o bisex.

Ma allora, se distinguo l'altro solo dall'apparato genitale e io questo apparato non lo uso, l'altro diventa asessuato?

L'uomo e la donna, (e forse la ricerca a tutti i costi della parità, ce lo ha fatto un po' dimenticare) sono completamente diversi.
Ragionano in modo diverso, partono da diversi presupposti, reagiscono diversamente, coltivano differenti desideri e aspirazioni, hanno variegate capacità, non sempre interscambiabili.

Ciò che crea confusione in questi aspetti differenti e tende a mischiarli, fa danno.

Tenendo presente tutto questo, anche se si esclude il sesso, non è possibile ignorare a cosa conducono i propri desideri.

Se io sono un uomo e voglio una donna accanto a me, che io abbia o no con lei rapporti sessuali, non mi andrà bene un uomo e viceversa, ovviamente.

Lavendair

Re: Asessualità e biromanticismo

Messaggio da Lavendair »

Quello che dici tu ha senso se si parte dal presupposto che maschi e femmine aderiscano a dei ruoli culturali che sono stati inventati dalla società. Molte caratteristiche che assegniamo ai maschi o alle femmine sono costrutti sociali che stanno stretti a molti individui. E finalmente si sta iniziando a ribellarsi.
Io dovrei essere materna, compassionevole, remissiva... eppure sono tutto meno che questo :lol: In effetti sono molto maschile come atteggiamento... posto che una mente logica, buone capacità di astrazione, poca pazienza con le emozioni e allergia ai pettegolezzi siano caratteristiche che vogliamo assegnare ai maschi...

Se io cerco nell'altra persona sensibilità, accoglienza, comprensione, è vero che viviamo in una cultura che vuole che le donne siano così, ma oggi giorno conosco molti uomini che manifestano queste caratteristiche, mentre non tutte le ragazze lo sono.
Non a caso oggi molti uomini rimangono single, perché cercano donne con le tipiche caratteristiche da donnina di casa, ma ad oggi sono poche le donne (che conosco io) che accettano di sottostare a certi stereotipi.
E sono sempre meno gli uomini che accettano di pensare che la propria realizzazione personale sia legata alla conquista di un buon lavoro...

Ecco, io direi che se cerco nell'altra persona determinate caratteristiche non va dato per scontato che queste caratteristiche siano legate ad un determinato sesso. Non da una decina di anni a questa parte, almeno.

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Bianca
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Re: Asessualità e biromanticismo

Messaggio da Bianca »

"Quello che dici tu ha senso se si parte dal presupposto che maschi e femmine aderiscano a dei ruoli culturali che sono stati inventati dalla società".

Non credo ci siano dei ruoli che la società si è inventata, distribuendoli poi, a caso, tra maschi e femmine.
Penso piuttosto che uomini e donne abbiano scelto di svolgere quei ruoli che ritenevano più consoni alle loro rispettive inclinazioni e nei quali meglio ritenevano di potersi realizzare.

Poi, nel corso degli anni (secoli) qualcuno si è trovato in difficoltà nello svolgere un certo ruolo e allora, ha tentato di non adempiervi, sostituendolo con altri.

Anch'io riscontro, in alcuni individui, la capacità di ricoprire incarichi che, nei loro rispettivi generi, non vengono dati per scontati ma anche questa è una scelta o magari è un adattamento ad una situazione contingente.
Oggi, molto più di frequente che in passato, può capitare che in una coppia l'uomo perda il lavoro.
In questo contesto non è raro che l'uomo inizi ad occuparsi di casa e bambini, svolgendo tutte quelle attività che prima erano a carico della donna.

Bisogna dire che spesso queste non sono scelte ma obblighi che, comunque, apportano nella società dei cambiamenti, non sempre positivi.
In casi meno drastici e impellenti, l'accanimento a far soldi, che si crea dalla necessità di poter soddisfare le molte esigenze e di avere un tenore di vita più soddisfacente, non solo genera cambiamenti ma fa anche parecchi danni.
Io mi auguro che le future generazioni, possano godere di situazioni più equilibrate e che derivino da scelte meno superficiali.

Se oggi molti uomini restano single, non è perchè cerchino l'angelo del focolare di antica memoria ma perchè vorrebbero accanto una donna non perennemente schizzata, una donna capace di collaborare senza sentirsi sfruttata, di adattarsi senza sentirsi sottovalutata, di rinunciare a qualcosa senza abbandonarsi al vittimismo e anche senza sentirsi schiacciata dagli stereotipi.

In tutta la mia vita non mi sono mai sentita costretta a rivestire un ruolo e non ho avuto timore a sostituirmi a mio marito in quelle attività o responsabilità che lui non era in grado di assumersi.
Ovviamente, lui ha fatto lo stesso con me, senza sentirsi sminuito.

Certo, se io cerco nell'altra persona determinate caratteristiche, non è detto che le trovi in qualcuno del sesso opposto ma, pur escludendo il sesso, io desidero misurarmi con qualcuno che, per natura, sia diverso da me.

Lavendair

Re: Asessualità e biromanticismo

Messaggio da Lavendair »

Temo che si stia facendo confusione.
Non sto parlando necessariamente di lavoro, cioè quello che spetta ad una donna e quello che spetta ad un uomo, io parlo di caratteristiche, di personalità.
E una cosa non esclude necessariamente l'altra.
Bianca ha scritto:
lun lug 22, 2019 8:30 pm
Se oggi molti uomini restano single, non è perchè cerchino l'angelo del focolare di antica memoria ma perchè vorrebbero accanto una donna non perennemente schizzata, una donna capace di collaborare senza sentirsi sfruttata, di adattarsi senza sentirsi sottovalutata, di rinunciare a qualcosa senza abbandonarsi al vittimismo e anche senza sentirsi schiacciata dagli stereotipi.
In altre parole, cercano l'angelo del focolare :lol:

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Re: Asessualità e biromanticismo

Messaggio da Bianca »

Assolutamente no, perché anche le donne cercano uomini non incastrati in ruoli precisi, capaci di farsi carico di situazioni che possono uscire da quelle tradizionalmente riservate a loro.

Quindi, uomini e donne intercambiabili, senza fossilizzazioni.
Prova a chiederti cos’è una vera donna.

Lavendair

Re: Asessualità e biromanticismo

Messaggio da Lavendair »

Non vorrei che la discussione prendesse questa piega, ma... non saprei davvero cosa sia una vera donna.

Personalmente ho questa idea farlocca che ogni donna dovrebbe essere solo ciò che vuole essere. Per se stessa, per il proprio bene, per la propria salute fisica e mentale. Indipendentemente da ciò che vuole la società, il marito, la chiesa, la famiglia...
Sarò strana io, ma ho quest'idea bislacca che ogni uomo e ogni donna dovrebbe essere ciò che vuole prima di tutto. E solo dopo cercare la persona che sta bene con quello che è.

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Re: Asessualità e biromanticismo

Messaggio da Bianca »

Non sai cos’è una vera donna?
La mia idea di donna potrebbe essere molto simile a quella che hai tu: deve essere quello che vuole essere.

Ma a me questa risposta sta stretta, non mi basta e non posso condividerla senza aggiungerci qualche altra caratteristica.

Potrebbe essere il rispetto delle responsabilità, il senso del dovere, la capacità di educare, che non necessariamente si esercita nei confronti dei figli, una certa predisposizione alla pazienza, alla comprensione.

Queste non sono caratteristiche che fanno di una donna un’eroina; la fanno donna e basta.

Lavendair

Re: Asessualità e biromanticismo

Messaggio da Lavendair »

Temo che le due definizioni che dai di vera donna siano incompatibili. Se io posso essere qualunque cosa voglia posso scegliere di non avere responsabilità. Perché una donna dovrebbe per forza essere paziente, comprensiva... non ho diritto ad essere egoista? Posso essere incapace di educare e nessuno potrebbe definirmi meno donna di chiunque altra.

E questo perché noi appiccichiamo delle caratteristiche non alle persone, ma ai loro organi genitali.

Robinia

Re: Asessualità e biromanticismo

Messaggio da Robinia »

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Ultima modifica di Robinia il gio giu 03, 2021 10:39 am, modificato 1 volta in totale.

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Re: Asessualità e biromanticismo

Messaggio da Bianca »

Certo, lasciamo tutti liberi di non assumersi nessuna responsabilità, andiamo avanti a colpi di chissene e i risultati già li stiamo vedendo.

Lavendair

Re: Asessualità e biromanticismo

Messaggio da Lavendair »

Scusa, Bi, non vorrei che te la prendessi, ma di che risultati stai parlando?

E comunque non è vero che nessuno si assume responsabilità.
Ognuno si assume quelle che si sente di volersi assumere, in base alla persona che è e alla vita che ha scelto per sé. E questo dovrebbe avvenire indipendentemente dal proprio sesso. Non trovo giusto che una donna nasca con determinati doveri nei confronti del prossimo per il solo fatto di avere una vagina, mentre se hai il pene puoi dedicarti a fare dell'altro.
Quello che sto cercando di dire io è che compassione, senso di responsabilità, stabilità emotiva... ma anche aggressività o passività, egoismo... sono caratteristiche di per sé neutre, che non appartengono né all'uno né all'altro sesso per alcuna ragione biologica. E' solo la società che assegna, a uomini e donne, questi tratti e che, normalmente, si aspetta che gli individui vi aderiscano.

Certo, questo non vuol dire che tu non possa essere libera di scegliere di essere madre, moglie, casalinga, buona vicina... il bello della parità tra i sessi è che anche le donne dovrebbero poter fare nella vita quello che vogliono per se stesse.

Robinia

Re: Asessualità e biromanticismo

Messaggio da Robinia »

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Ultima modifica di Robinia il gio giu 03, 2021 10:39 am, modificato 1 volta in totale.

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Re: Asessualità e biromanticismo

Messaggio da AnDieWelt »

Stargazer ha scritto:
sab lug 20, 2019 2:53 pm
Prendo spunto da questa domanda di dolciximagirl84 viewtopic.php?f=65&t=11074 per fare una mia personale riflessione sulla natura e le implicazioni dell'essere asessuale.

Generalmente la grande distinzione all'interno dei non-asessuali è etero/omo/bisessuali (sottolineo generalmente, sia chiaro, perché so che la distinzione tra gli orientamenti non è sempre così semplice, ma semplifico per non incasinare ancora di più il discorso).
Questa distinzione di orientamento implica che esista una generale distinzione tra maschi e femmine (con tutto ciò che questa distinzione comporta agli occhi di ognuno) altrimenti non ha senso che esista la differenza tra etero e omosessuale. Giusto?!

Ora, la mia riflessione è: l'essere asessuali significa che, in un certo senso, noi togliamo dalla relazione amorosa l'aspetto puramente fisico della persone che amiamo, cioè il suo essere maschio o femmina. Quindi, secondo il mio pensiero, l'essere asessuali ci rende automaticamente bisessuali.
Può avere anche un senso a livello teorico, per quanto ipotizzai a mia volta che a logica un asessuale avrebbe più senso se un asessuale non si innamorasse affatto. Eppure questo è da relegare al mondo delle idee, in quanto lo fanno, ed esistono asessuali rigorosamente etero (la maggioranza, suppongo), quindi, a prescindere dalla coerenza del ragionamento, qualcosa non torna nella sulla conclusione.

Essendo un territorio piuttosto misterioso, non si può far altro che ipotesi; Probabile che semplicemente l'assenza dell'attrazione o desiderio strettamente sessuale non comprometta l'intero sistema di selezione insito a livello istintivo (nel quale in molti casi la componente fisica conta). O che questi vengano percepiti ed elaborati in maniera diversa ma non del tutto scollegata alla base.

Bianca ha scritto:
dom lug 21, 2019 8:10 pm

Resta il fatto che anche un asessuale ha delle preferenze che si esprimono nel suo essere etero, gay o bisex.

Ma allora, se distinguo l'altro solo dall'apparato genitale e io questo apparato non lo uso, l'altro diventa asessuato?

L'uomo e la donna, (e forse la ricerca a tutti i costi della parità, ce lo ha fatto un po' dimenticare) sono completamente diversi.
Ragionano in modo diverso, partono da diversi presupposti, reagiscono diversamente, coltivano differenti desideri e aspirazioni, hanno variegate capacità, non sempre interscambiabili.

Ciò che crea confusione in questi aspetti differenti e tende a mischiarli, fa danno.

Tenendo presente tutto questo, anche se si esclude il sesso, non è possibile ignorare a cosa conducono i propri desideri.

Se io sono un uomo e voglio una donna accanto a me, che io abbia o no con lei rapporti sessuali, non mi andrà bene un uomo e viceversa, ovviamente.
Questo tenderei ad escluderlo, per quanto potrebbe esserci una base di verità rimane una generalizzazione, ipotizziamo 60-40%. Ma l'orientamento non è una semplice preferenza, è molto più spesso un qualcosa di categorico.
Pur partendo che non sempre un etero abbia necessariamente preferenze per tratti tipicamente associati all'altro sesso, se tutto quello che fosse determinante fossero queste caratteristiche allora anche un etero dovrebbe tendere ad innamorarsi delle persone dello stesso sesso, ipoteticamente nel 40% dei casi.
Questo, non avviene, il che mi fa pensare che il sesso può essere un parametro di selezione di per sé.
"Che cos'è la castità? Non è la castità una follia? Ma questa follia venne a noi e noi ad essa. Noi abbiamo offerto a questa ospite albergo e cuore: ora essa dimora in noi - e ci resti finche vuole!"

-Così parlò Zarathustra-

Lavendair

Re: Asessualità e biromanticismo

Messaggio da Lavendair »

AnDieWelt ha scritto:
gio lug 25, 2019 12:52 pm
Può avere anche un senso a livello teorico, per quanto ipotizzai a mia volta che a logica un asessuale avrebbe più senso se un asessuale non si innamorasse affatto. Eppure questo è da relegare al mondo delle idee, in quanto lo fanno, ed esistono asessuali rigorosamente etero (la maggioranza, suppongo), quindi, a prescindere dalla coerenza del ragionamento, qualcosa non torna nella sulla conclusione.
Beh, se ci basiamo sul fatto che attività sessuale e sentimento possono anche non coincidere io non sono d'accordo sul fatto che un asessuale, in linea di logica (ovvio si sta parlando del mondo del ragionamento astratto), non dovrebbe innamorarsi affatto.
Asessuale non coincide con anaffettivo.

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