Riflessione privata condivisa

Per tutto ciò che riguarda l'asessualità e gli asessuali.
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Alessiö
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Messaggio da Alessiö »

Buongiorno a tutti,

In una discussione privata ho fatto un ragionamento, che pur essendo piuttosto banalotto, voglio condividere con voi altri, al punto che non mi limiterò a fare copia incolla ma mi impegnerò a cambiare il testo dal singolare al plurale.

Quando ci focalizziamo in modo ossessivo su un aspetto della vita sembra che quello sia l'aspetto fondamentale, senza il quale tutto il resto sarà irrealizzabile . Per chi vive male o malissimo l'assessualità noterà intorno a se persone che trovano la propria serenità nel rapporto di coppia, il proprio sfogo e il proprio piacere nel sesso, e che avendo una vita sentimantale e sessuale soddisfacente ottenrranno la necessaria energia e serenità per affrontare gli altri aspetti della vita. Ma non è così. Prima di tutto perché la vita non è una lotta, ma un'esperienza, tra l'altro anche breve, durante la quale non dobbiamo aver aspettative, dal momento che non ne sappiamo niente, seconda cosa il sesso è solo una delle possibilità per legarsi ad altre persone, esistono rapporti di coppia asessuali romantici, rapporti di amicizia molto forti, comunità aperte, relazioni intellettuali forti, ecc. Credo però che buona parte che gli utenti di questo sito stiano cercando sia un rapporto di coppia sentimentale che non includa il sesso, ed è possibile. La cosa necessaria è però smetterla di sprecare energie a rimuginare sulla propria condizione e giudicarla deficitaria.
Di base, nella vita, non c'è cosa che rechi più danno e faccia perdere più tempo di cercare e desiderare di essere ciò che non si è, i principi per una vita serena sono accettazione (non desiderio), non attaccamento(fiducia nel divenire).

Prova ad eliminare per un attimo dalla mente i problemi che la tua vita sessuale ti sta creando, elimina l'esistenza del sesso per un istante, come se non fosse mai esistito per nessuno, cosa rimane nella tua mente?

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Bianca
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Re: Riflessione privata condivisa

Messaggio da Bianca »

Argomento bello e complesso...
Mi ci vorrebbe il pc...

J.P.Klondike
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Re: Riflessione privata condivisa

Messaggio da J.P.Klondike »

Ti rispondo con un ni. È un buona ragionamento, però rimane il fatto che noi(io) non potremo mai sperimentare l'emozione e l'ebrezza data da un profondo legame intimo fisico o emotivo. In una parola: la lussuria. E non si tratta solo di fare o non fare sesso, si tratta di ciò che non siamo capaci di provare. Per me è inutile dire: nella vita ci sono altre cose. Il dare e trarre piacere dall'unione di corpo e mente è assoluto. A noi (me) restano le briciole. L'amicizia non regge il confronto.

Però hai anche ragione. E quindi: siamo fatti così, inutile rincorrere qualcosa che non ci appartiene. Quindi sì andiamoper la nostra strada, consapevoli di non valere meno degli altri.

Come i tipi che vennero un giorno a scuola a farci una lezione contro le droghe. Avevo appena ricevuto un bel 4 a matematica quindi avevo ben poca voglia di cazzeggiare. E quando ci dissero "ci si può divertire anche senza doghe" io alzaila mano e risposi "Vero! Ma con le droghe è meglio".

Quindi vale lo stesso discorso. La vita è buona anche senza sesso e amore, ma dè, vuoi mette fa le peggio maialate con la persona che ami? :mrgreen:

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Re: Riflessione privata condivisa

Messaggio da Bianca »

Klo, hai profondamente ragione.

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Matty
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Re: Riflessione privata condivisa

Messaggio da Matty »

Alessiö ha scritto:Buongiorno a tutti,

In una discussione privata ho fatto un ragionamento, che pur essendo piuttosto banalotto, voglio condividere con voi altri, al punto che non mi limiterò a fare copia incolla ma mi impegnerò a cambiare il testo dal singolare al plurale.

Quando ci focalizziamo in modo ossessivo su un aspetto della vita sembra che quello sia l'aspetto fondamentale, senza il quale tutto il resto sarà irrealizzabile . Per chi vive male o malissimo l'assessualità noterà intorno a se persone che trovano la propria serenità nel rapporto di coppia, il proprio sfogo e il proprio piacere nel sesso, e che avendo una vita sentimantale e sessuale soddisfacente ottenrranno la necessaria energia e serenità per affrontare gli altri aspetti della vita. Ma non è così. Prima di tutto perché la vita non è una lotta, ma un'esperienza, tra l'altro anche breve, durante la quale non dobbiamo aver aspettative, dal momento che non ne sappiamo niente, seconda cosa il sesso è solo una delle possibilità per legarsi ad altre persone, esistono rapporti di coppia asessuali romantici, rapporti di amicizia molto forti, comunità aperte, relazioni intellettuali forti, ecc. Credo però che buona parte che gli utenti di questo sito stiano cercando sia un rapporto di coppia sentimentale che non includa il sesso, ed è possibile. La cosa necessaria è però smetterla di sprecare energie a rimuginare sulla propria condizione e giudicarla deficitaria.
Di base, nella vita, non c'è cosa che rechi più danno e faccia perdere più tempo di cercare e desiderare di essere ciò che non si è, i principi per una vita serena sono accettazione (non desiderio), non attaccamento(fiducia nel divenire).

Prova ad eliminare per un attimo dalla mente i problemi che la tua vita sessuale ti sta creando, elimina l'esistenza del sesso per un istante, come se non fosse mai esistito per nessuno, cosa rimane nella tua mente?
E' tutta teoria, poi nella pratica si sbatte la testa contro persone che non contemplano la nostra esistenza e viene normale chiudersi in sé stessi e cercare riparo in forum come questi.
Possiamo anche non giudicarci come deficitari, ma se lo siamo agli occhi degli altri allora non è una gran consolazione.

J.P.Klondike
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Re: Riflessione privata condivisa

Messaggio da J.P.Klondike »

Matty ha scritto:
Alessiö ha scritto:Buongiorno a tutti,

In una discussione privata ho fatto un ragionamento, che pur essendo piuttosto banalotto, voglio condividere con voi altri, al punto che non mi limiterò a fare copia incolla ma mi impegnerò a cambiare il testo dal singolare al plurale.

Quando ci focalizziamo in modo ossessivo su un aspetto della vita sembra che quello sia l'aspetto fondamentale, senza il quale tutto il resto sarà irrealizzabile . Per chi vive male o malissimo l'assessualità noterà intorno a se persone che trovano la propria serenità nel rapporto di coppia, il proprio sfogo e il proprio piacere nel sesso, e che avendo una vita sentimantale e sessuale soddisfacente ottenrranno la necessaria energia e serenità per affrontare gli altri aspetti della vita. Ma non è così. Prima di tutto perché la vita non è una lotta, ma un'esperienza, tra l'altro anche breve, durante la quale non dobbiamo aver aspettative, dal momento che non ne sappiamo niente, seconda cosa il sesso è solo una delle possibilità per legarsi ad altre persone, esistono rapporti di coppia asessuali romantici, rapporti di amicizia molto forti, comunità aperte, relazioni intellettuali forti, ecc. Credo però che buona parte che gli utenti di questo sito stiano cercando sia un rapporto di coppia sentimentale che non includa il sesso, ed è possibile. La cosa necessaria è però smetterla di sprecare energie a rimuginare sulla propria condizione e giudicarla deficitaria.
Di base, nella vita, non c'è cosa che rechi più danno e faccia perdere più tempo di cercare e desiderare di essere ciò che non si è, i principi per una vita serena sono accettazione (non desiderio), non attaccamento(fiducia nel divenire).

Prova ad eliminare per un attimo dalla mente i problemi che la tua vita sessuale ti sta creando, elimina l'esistenza del sesso per un istante, come se non fosse mai esistito per nessuno, cosa rimane nella tua mente?
E' tutta teoria, poi nella pratica si sbatte la testa contro persone che non contemplano la nostra esistenza e viene normale chiudersi in sé stessi e cercare riparo in forum come questi.
Possiamo anche non giudicarci come deficitari, ma se lo siamo agli occhi degli altri allora non è una gran consolazione.
No, non lo è XD Però inviterei anche a considerare che viviamo in un paese abbastanza arretrato, secondo cui una vita non è degna se non contempla matrimonio e figli. In altri luoghi non è così strano o inusuale vivere una vita senza matrimonio, senza figli o anche da individuo singolo, anche per i sessuali.

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Re: Riflessione privata condivisa

Messaggio da Matty »

J.P.Klondike ha scritto:
Matty ha scritto:
Alessiö ha scritto:Buongiorno a tutti,

In una discussione privata ho fatto un ragionamento, che pur essendo piuttosto banalotto, voglio condividere con voi altri, al punto che non mi limiterò a fare copia incolla ma mi impegnerò a cambiare il testo dal singolare al plurale.

Quando ci focalizziamo in modo ossessivo su un aspetto della vita sembra che quello sia l'aspetto fondamentale, senza il quale tutto il resto sarà irrealizzabile . Per chi vive male o malissimo l'assessualità noterà intorno a se persone che trovano la propria serenità nel rapporto di coppia, il proprio sfogo e il proprio piacere nel sesso, e che avendo una vita sentimantale e sessuale soddisfacente ottenrranno la necessaria energia e serenità per affrontare gli altri aspetti della vita. Ma non è così. Prima di tutto perché la vita non è una lotta, ma un'esperienza, tra l'altro anche breve, durante la quale non dobbiamo aver aspettative, dal momento che non ne sappiamo niente, seconda cosa il sesso è solo una delle possibilità per legarsi ad altre persone, esistono rapporti di coppia asessuali romantici, rapporti di amicizia molto forti, comunità aperte, relazioni intellettuali forti, ecc. Credo però che buona parte che gli utenti di questo sito stiano cercando sia un rapporto di coppia sentimentale che non includa il sesso, ed è possibile. La cosa necessaria è però smetterla di sprecare energie a rimuginare sulla propria condizione e giudicarla deficitaria.
Di base, nella vita, non c'è cosa che rechi più danno e faccia perdere più tempo di cercare e desiderare di essere ciò che non si è, i principi per una vita serena sono accettazione (non desiderio), non attaccamento(fiducia nel divenire).

Prova ad eliminare per un attimo dalla mente i problemi che la tua vita sessuale ti sta creando, elimina l'esistenza del sesso per un istante, come se non fosse mai esistito per nessuno, cosa rimane nella tua mente?
E' tutta teoria, poi nella pratica si sbatte la testa contro persone che non contemplano la nostra esistenza e viene normale chiudersi in sé stessi e cercare riparo in forum come questi.
Possiamo anche non giudicarci come deficitari, ma se lo siamo agli occhi degli altri allora non è una gran consolazione.
No, non lo è XD Però inviterei anche a considerare che viviamo in un paese abbastanza arretrato, secondo cui una vita non è degna se non contempla matrimonio e figli. In altri luoghi non è così strano o inusuale vivere una vita senza matrimonio, senza figli o anche da individuo singolo, anche per i sessuali.
Nemmeno questa è una gran consolazione.

J.P.Klondike
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Re: Riflessione privata condivisa

Messaggio da J.P.Klondike »

Da qualche parte è necessario partire per costruirsi un futuro alla luce del sole. Io so che tante tante persone, uomini o donne, preferirebbero vederci sparire, vorrebbero che l'asessualità non eistesse, e non ho ancora capito che noia gli si dia. Proprio per questo, quando ne trovo uno, ho preso la buona abitudine di offenderlo un po'. Forse non sarà correttissimo, ma è un piacere vederli rabbiosi e frustrati. Ad un certo punto è bene reagire, altrimenti si finisce con LaRepubblica che scrive articoli come "asessuale: castità una scelta di vita". Se trovassi il giornalaio che ha scritto una cosa del genere, non sarei autorizzato a mandarlo in domo?

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Delirio
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Re: Riflessione privata condivisa

Messaggio da Delirio »


@Klondike
Il punto è che non sappiamo e forse sapremo mai cosa si prova.
Ma proprio a livello che il problema non sussiste.
Qualsiasi cosa sia, non sono attratta da esso.
A me le peggio maialate non interessa farle, non mi disturba nemmeno il non riuscire a farle.
Capisco cosa intendi Klo, per te siamo e saremo sempre deficitari di un pacchetto di emozioni e sensazioni molto importante e soddisfacente, ma questa stima di valore del "pacchetto" tu la fai in base al giudizio ed esperienza degli altri. Lo fai per sentito dire.
Ma alla fin fine, che cavolo te ne frega? Tu sei tu, l'esterno è esterno. Tu non potrai mai essere il "diverso da te" e questo comporta anche che certi lati che per gli altri sono importanti, a te scivolino addosso.
Io non so come la vivi, ma sembra che tu sia in una libreria, mentre sfogli un libro che tutti considerano emozionante e bello, mentre tu, leggendolo, non riesci ad apprezzarlo. Davvero te ne dispiace così tanto? Non credo. Lo riponi e ne scegli un altro.
È solo un libro, così come il sesso è solo sesso. Io credo che la mancanza di interesse verso esso venga compensata, in qualche modo, da un attenzione particolare che gli asex dedicano ad altri aspetti del rapporto.
Sinceramente, credo che un sex non riuscirebbe mai ad apprezzare le semplici coccole o il dormire assieme alla persona che ami a livello di un asex. È solo un pensiero mio, non dico che sia condivisibile o corretto, solo che fra die sex, in genere, anche durante le coccole la componente sessuale viene fuori, la pulsione a far sesso c'è. Il fine del gesto non resta in se stesso ma viene spostato su un altro fine, cioè il rapporto sessuale, che questo poi effettivamente ci sia o meno.
Potresti dirmi: le coccole sono semplicemente un paliativo alla mancanza di fisicità completa. Potrebbe essere, ma resta il fatto che io le coccole in un rapporto le apprezzo, il sesso no.
Alla fin fine non è un problema mio, non è un pacchetto che mi interessa, non è un libro che comprerei.
La vita è bella e appagante con esso, si come senza esso.
Per un sex, una vita senza non lo sarebbe mai.
Per un asex si.
Tutto è mosso dall'interesse che diamo alle questioni e alle cose: se non abbiamo interesse, quindi non sperimentiamo una certa cosa, viviamo bene e completamente anche senza essa. Non è un problema che mi tange se certe cose non le sperimento. Semplicemente non fanno parte di me e non mi interessano al punto da non darmi emozioni, quindi, a che serve pensare "si, ma se lo potessi provare, allora..."? Non lo provo e basta. Sto bene e apprezzo la vita comunque.
Ma condivido se tu affronti la questione in un altro modo.
Quello sopra è semplicemente il mio punto di vista. =)

Ihih, comunque immagino la faccia di quel povero educatore quando hai parlato! Lui che era venuto lì con tanti buoni propositi di salvarvi da una vita di perdizione e tossicodipendenza! :lol:


@Alessio
Quoto Ale:"Quando ci focalizziamo in modo ossessivo su un aspetto della vita sembra che quello sia l'aspetto fondamentale, senza il quale tutto il resto sarà irrealizzabile . Per chi vive male o malissimo l'assessualità noterà intorno a se persone che trovano la propria serenità nel rapporto di coppia, il proprio sfogo e il proprio piacere nel sesso, e che avendo una vita sentimantale e sessuale soddisfacente ottenrranno la necessaria energia e serenità per affrontare gli altri aspetti della vita."

Sicuramente.
I problemi non esistono davvero, ma esistono in misura in cui noi li poniamo a noi stessi.
O almeno, così sarebbe a livello astratto/teorico.
Il punto è che manca la Serenità, o quello che tu definisci Amore, per riuscire a prendere i problemi personali come una semplice creazione nostra ed ossessione autoimposta.
La Serenità, deriva senza dubbio da noi stessi, dall'interno, ma è costantemente influenzata dall'ambiente ecologico.
Noi non siamo solo pensiero, non viviamo dentro la nostra testa.
So già che tu mi dirai di sì, su questo punto, che la realtà è frutto della nostra mente.
Ed è vero, infatti non è quello che intendevo: la realtà che viviamo è sicuramente un interpretazione mentale degli stimoli, di per se neutri, che arrivano al nostro corpo tramite i sensi.
Noi li elaboriamo, noi gli diamo un peso emotivo e una pregnanza semantica.
Noi creiamo la nostra realtà, le nostre credenze sul mondo e la nostra reazione ad esso, sulla base di una rappresentazione mentale che è nostra, unica e totalmente vera per noi stessi, quanto fittizia per gli altri, perché gli altri hanno la loro mente, e la loro intima realtà.
Teoricamente parlando e assumendo a postulato il ragionamento appena fatto, viene naturale dire che dovremmo avere il totale controllo sulla nostra realtà, quindi un totale controllo sulle nostre paure ed emozioni.
Beh, non è così.
Tu ragioni basandoti sul tuo spiritualismo e la tua visione della vita, visione che però non è attuabile per tutti.
Probabilmente hai avuto la forza di sviluppare talmente tanto il tuo raziocinio da riuscire a controllare anche l'istinto.
In generale, per le persone, non è così.
Siamo abituati e indottrinati a vedere la realtà esterna come quella vera, come la causa efficiente sulla nostra mente, quando in realtà è esattamente il contrario.
È la nostra mente la causa efficiente della realtà e di come la percepiamo.
Ma questa visione non è affatto immediata e soprattutto non è naturale, nel senso che non ci viene spontanea."
L'uomo vive di Certezze, e se dovesse assumere come vero un tale ragionamento, ovvero che tutto è illusione, perderebbe completamente le ancore e vivrebbe la vita con meno trasporto e con più menefreghismo.
Quindi io capisco e condivido la visione che hai della vita, ma ha i suoi limiti, secondo me.
Se fossimo tutti così bravi da controllare la nostra realtà, le nostre emozioni, le nostre speranze e desideri, tutto, saremmo Dei di noi stessi, saremmo il Verbo, l'Agente, della nostra realtà.
E davvero credi che tutti lo vogliano?
Lo vedi cosa viene a mancare? Lo vedi cosa viene escluso, con questa visione della vita?
Il Caos.
Tutto diventa controllato, tutto diventa scialbo, le emozioni sono organizzate, gestite, così come gli impulsi e i desideri.
E la meraviglia del caos, quel senso di sublime sgomento o allegria che deriva dal vedere nell'esterno la causa del nostro stato mentale e della nostra vita, scompare. Scompare la bellezza di sentirsi impotenti e piccoli, la dolce nenia che ci culla in una deriva in cui siamo sospinti da forze esterne, la nostra scusa nel deresponsabilizzarci di ciò che accade nella nostra vita. Anche le lotte che intraprendiamo, per quanto dure e frustranti, danno sipidità al vissuto.
Sì, sembra un male vivere nel caos e nell'illusione esterna, ma ci piace così tanto. Ci siamo abituati, ne siamo dipendenti, come da una droga (vero Klondike? Ihihih).
Quello di cui tu parli, Alessio, è una disintossicazione. Toglierci la dipendenza dal Velo di Maya, dall'illusione del reale.
Ma come ogni dipendenza, c'è chi non vuole togliersela, perché si crogiola nella sua caotica sicurezza, perché gli fa vivere il mondo in modo più irresponsabile e immediato, c'è chi fatica a disintossicarsi, perché è abituato a questa dipendenza da tutta la vita, c'è chi se l'è tolta in parte, ma certe volte continua a caderci, a farsi una dose, per riprovare quel senso do caos e trasporto tanto piacevole, e c'è chi se l'è tolta e basta, rinunciandoci per sempre.
Perdonami ma, io, sinceramente, pur vedendola per certi versi come la vedi tu, non ci rinuncio e non ci rinuncerei mai a questo caos,ogni tanto me ne faccio una dose e me lo godo. La vita sarebbe troppo piatta altrimenti, secondo me.
Quindi ben vengano le crisi emotive, che condiscono la vita, sia nel bene che nel male! Viva l'angoscia, viva il dolore, viva l'amore e la gioia che ci sembrano derivate dall'esterno!
Sai che noia, sennò?
Saremmo solo esseri di passaggio, portati a valutare la nostra vita come un semplice momento passeggero e ad assumere verso questo nostro tempo di soggiornseo un atteggiamento freddo e poco coinvovlto.
E non venirmi a dire: no, ma proprio perché sono solo un essere di passaggio, mi godo alla grande il mio tempo qui senza farmi tormentare dalle situazioni ed emozioni.
Se non ti fai tormentare un po', che gusto c'è? Puoi davvero dire di aver vissuto?
Io quello che ricordo meglio del mio passato, sono state le crisi emotive (belle e brutte), se avessi mantenuto la visione "vera", se, come dici bene, avessi scacciato dalla mia mente tutte le ossessioni negative e positive, cosa sarebbe rimasto?
Nulla.
Arei vissuto, magari pure divertendomi o comunque agendo e impegnandomi, i miei giorni, ma senza che di quei giorni mi avessero davvero toccata nel profondo.

Quindi, attualizzando nel contesto asex questo mia lunga (perdonatemi tutti) riflessione, trovo che per molti, quasi tutti, sia proprio impossibili dissociarsi da quella che viene percepita come la realtà (esterna).
Gli asex sono quasi tutti carichi di situazioni negative vissute ed elaborate negativamente, e di noma tutti le vivono come "l'esterno che li aggredisce" perché non sono conformi allo standard sociale.
A questo esterno reagiscono ossessionandosi, deprimendosi, stando male.
È normale così.
È umano così.
Il discorso che fai tu, l'essere come dici tu, sarebbe divino, e non tutti riescono o vogliono essere Dei.
Quindi, interessante la filosofia che sa dietro a questa visione del mondo, pure molto condivisibile, da parte mia, ma totalmente inattuabile ed inutile per i più.

Della serie: "fosse facile!"
Ahahahahah! Scherzo! :lol:]


Ho visto che mentre scrivevo hanno risposto altri.
Adesso non ho più tempo, dopo tornerò su e leggero tutto.
Scusate se ho fatto casini nell'espormi, ma son dal cellulare, ihih.
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Re: Riflessione privata condivisa

Messaggio da gio74 »

Del e meno male che hai scritto dal cellulare :lol: ....

Klo dopo quello che hai raccontato sei il mio nuovo idolo

Il ragionamento di Alessio secondo me è giusto, io ricordo che ai tempi Delle superiori c'era un mio compagno di classe che era un vero playboy, ragazze di qua e là, avventure anche con signore sposate, e magari ci aggiungeva un po' del suo, ma che portava a letto due tre ragazze diverse al mese era vero... Ecco nei suoi confronti io mi sentivo inadeguato, proprio perché focalizzavo l'attenzione sulla sua vita sessuale, e prendendolo ad esempio, naturalmente non potevo che sentirmi "inferiore" , questo senso di inferiorità mi ha accompagnato per molto tempo nella vita, fino a poco tempo fa praticamente, poi capisci (e devo dire grazie a questo sito) che la sessualità è soggettiva, e che non è vissuta da tutti allo stesso modo, e allora cambia il tuo punto di vista, e riesci ad accettarti come sei, senza paragoni che per forza di cose, non puoi reggere.

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Re: Riflessione privata condivisa

Messaggio da Matty »

J.P.Klondike ha scritto:Da qualche parte è necessario partire per costruirsi un futuro alla luce del sole. Io so che tante tante persone, uomini o donne, preferirebbero vederci sparire, vorrebbero che l'asessualità non eistesse, e non ho ancora capito che noia gli si dia. Proprio per questo, quando ne trovo uno, ho preso la buona abitudine di offenderlo un po'. Forse non sarà correttissimo, ma è un piacere vederli rabbiosi e frustrati. Ad un certo punto è bene reagire, altrimenti si finisce con LaRepubblica che scrive articoli come "asessuale: castità una scelta di vita". Se trovassi il giornalaio che ha scritto una cosa del genere, non sarei autorizzato a mandarlo in domo?

Signori coi signori, e bifolchi coi bifolchi!
Fare i signori, sempre e comunque, sarà nobile, ma poco condivisibile, dal mio punto di vista.

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Re: Riflessione privata condivisa

Messaggio da Bianca »

I veri signori si distinguono sempre, ovunque e con chiunque si trovino.

Mi sembra incredibile che, come dice Klo, ci siano persone che vorrebbero che gli asexual sparissero.
Non ne vedo neppure il motivo.
Ci sono altre persone, davvero brutte e fastidiose, che ci dobbiamo sopportare anche se fanno danno.....

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Re: Riflessione privata condivisa

Messaggio da AnDieWelt »

Concordo con Matty, ho l'impressione che la maggior parte dei problemi degli asessuali (almeno quelli arrivati fin qui) siano in realtà di natura prevalentemente pratica;
Insomma fra le altre cose, per un asessuale romantico: comunità, amicizia, intesa , possono davvero sostituire un rapporto romantico?
Piuttosto che l'assenza di sesso in sé, all'asessuale potrebbe spaventare il compromesso che la non-conoscenza del linguaggio potrebbe causare in terra straniera?

Da quel che ho scoperto gli umani sono tutti diversi ed hanno bisogni differenti, cose diverse li fanno gioire o soffrire e sono spesso interscambiabili fra l'uno all'altro; vedere sempre tutto con i propri occhi, con i propri standard di felicità, sarebbe una aberrazione, anche quando si fa in buona fede; Bianca e klondike, se mi volete convincere che senza sesso mi stia perdendo qualcosa, mi faccio una grossa risata. Sapeste cosa vi state perdendo voi
"Che cos'è la castità? Non è la castità una follia? Ma questa follia venne a noi e noi ad essa. Noi abbiamo offerto a questa ospite albergo e cuore: ora essa dimora in noi - e ci resti finche vuole!"

-Così parlò Zarathustra-

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Re: Riflessione privata condivisa

Messaggio da Bianca »

No And, io non voglio convincerti che senza sesso ti stai perdendo qualcosa.
Io ho l'obbligo di comprendere il punto di vista di Klo e rispettarlo.

Se lui nutre dei rimpianti, io come sessuale, non posso dirgli che i suoi rimpianti sono fasulli.

Come ho sempre sostenuto, il sesso è un mezzo per intendersi, in un amore di coppia.
Se questo mezzo non si può o non si vuole usare, se ne utilizzano altri.
Puo succedere anche in una coppia di sessuali che per un tempo più o meno lungo, questo mezzo possa non essere utilizzato, ma non ci si vuole meno bene, anzi.

And, se tu sai e vuoi amare, tu lo puoi fare in tanti altri modi.
Essere legati ad una persona, è un impegno continuo, nel quale entrano in gioco energie importanti.
Ti posso assicurare che la forza della passione, ha modi infiniti per essere sfruttata e possibilità di utilizzo che, non necessariamente, includono il sesso.

Io non ho difficoltà nè a capire, nè ad accettare che gli asessuali possano utilizzare risorse che io non ho, ma è necessario, che, senza entrare in una stupida e inutile competizione, la cosa sia reciproca.

Klo, con le sue considerazioni, si spinge un pochino oltre, accetta di aprire la sua mente, su un aspetto della vita che non conosce, si affaccia su possibilità che non utilizza e ne trae delle riflessioni che non sono false, non sono travisate: perché bocciargliele?

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Re: Riflessione privata condivisa

Messaggio da Alessiö »

Bianca ha scritto:
Klo, con le sue considerazioni, si spinge un pochino oltre, accetta di aprire la sua mente, su un aspetto della vita che non conosce, si affaccia su possibilità che non utilizza e ne trae delle riflessioni che non sono false, non sono travisate: perché bocciargliele?
Buongiorno capo, nessuno credo voglia bocciare nessuna riflessione qui, però spesso per gli asessuali non è che ragionano in modo sereno e produttivo sulla sessualità, ma è un'ossesiome che distrugge la vita. Inutilmente. Se non si ha interesse per una cosa perché dedicargli tanta importanza, se siamo d'accordo che il problema è sociale e non assoluto, dedichiamo quelle energie buttate nell'essere ossessionati dal sesso nel aggiustare la società in modo da adattarsi agli asessuali.
Per capirci, a me piacerebbe poter volare, veramente tanto, ma non mi distruggo la vita perché non potrò mai farlo. Non fa per me, non sono un'aquila.
A volte, viaggiando spesso in zone con forti contrasti sociali, dove da una parte della strada vedi una famiglia che rovista tra la spazzatura per cercare qualche avanzo sporco di cibo e dalla parte opposta un hotel di lusso con Bentley che vanno e vengono, mi fermo a parlare con i più dosagiati e non resisto dal chiedergli ogni volta se non gli fa rabbia che loro siano così poveri, malati, senza via d'uscita e altri siano tanto ricchi e sprechino tante cose per le quali loro dovrebbero lavorare 100 vite per permettersele. Tutti mi rispondono come se la mia domanda non avesse senso, mi dicono che non ci pensano, non è una cosa che li riguarda, la loro vita è quella , la vita degli altri segue altri parametri, non c'è un meglio e un peggio, è così e basta, trovano la mia domanda stupida e inutile. E hanno proprio ragione. Che senso ha valutare la propria condizione in base a parametri che non ci includono?

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