Salve a tutti
mi presento brevemente (almeno spero di riuscirci). Sono all'apparenza una persona solare, felice, accattivante si direbbe "normale" ma purtroppo è solo un bluff: in realtà sono lacerato dentro perchè non riesco a accordare quel che sento con ciò che penso e in ultima istanza con ciò che faccio. Questo è una via di mezzo tra uno sfogo, una confessione, una richiesta d'aiuto o qualcosa di indefinibile come un tentativo di essere qualcosa...perchè sono anni che non mi sento niente.
Mi sono iscritto qui perchè ho avuto il sospetto (e anche qualche prova indiziaria) di essere un asessuale. Se una persona in vita sua (30 anni) ha avuto un singolo rapporto sessuale e manco gli è piaciuto cosa dovrebbe pensare? Sono diverso dai tantissimi amici che ho: scherzo con loro sul sesso alla stessa maniera, e sono attirato come loro da qualsiasi richiamo sessuale femminile ma...alla prova dei fatti sono niente. Provo una forma d repulsione a "provarci" col fine reale di giungere a un rapporto fisico, e per fisico intendo qualsiasi cosa, anche semplicemente toccarsi. Ho una barriera psicologica che mi è impossibile spiegare, come se fossi bloccato dentro una campana di vetro, vedo desidero ma non prendo. Ovviamente questo fa di me un mistero per chi frequento, e li capisco bene: sono assolutamente brillante ma appena vedo la remota possibilità di una "scopata" fuggo. Così la domanda "ma perchè non te la scopi?" viene fuori spesso e io nn so più come rispondere, perchè se dico la verità si sentono presi in giro ma e allora mi costringo a mentire a inventare le scuse più assurde. Scusate i termini un po' volgari ma non posso esprimere meglio di così quello che succede, perchè mi succede! Mi sento una alieno, un alieno ben accetto così come si può accettare un amico drogato o disoccupato, ma sempre un alieno e mi senot a disagio per questo. Ma non so dire se questo proviene da me che voglio e non prendo o se proviene dagli altri che mi vorrebbero in un certo modo. Non so se è ciaro ciò che intendo. Le mie pulsioni vengono da una serie di imposizioni culturali di massa (se ci sta DEVI scopartela) o sono mie e io nn riesco a accettarle?
Ho pensato spesso che fosse legato al fatto che io per primo non mi piaccio, eppure c'è qualcosa di più complicato e irrisolto. Ho capito di aver anche paura di essere apprezzato, o amato, sento paura. Se mi immagino in un rapporto a 2 mi sento contemporaneamente felice e in panico, ma è più il terrore della felicità.
In tutto questo sono anche un onanista, ma nn so dire se anche questo sia solo uno sfogo per ciò che non ho o se è ciò che sono. Provo avversione a vedere gli altri in atteggiamenti intimi, non invidia intendiamoci, ma proprio disagio e malessere; mi è capitato di vedere una persona che mi interessa tra le braccia di un mio amico e mi è venuto un crollo emotivo e fisico. Negli ultimi tempi ho paura che la cosa stia interferendo sulla mia efficienza lavorativa, scordo le cose, perdo attenzione, sono apatico. Ho paura di stare sviluppando una fobia sociale, ma all'apparenza così non è, perchè sono abilissimo a nascondermi, ho il terrore che se dovessi presentarmi per come sono (complessato, depresso e "pervertito", passatemi l termine ma così verrei definito) perderei quel poco che ancora mi permette di non cedere, cioè le tante persone che frequento, divertirmi con loro, avere una intensa vita sociale in parole povere. Questa è la mia unica salvezza.
Non so più chi o cosa sono
Re: Non so più chi o cosa sono
Ciao....
Innanzitutto benvento
e ti invito subito a capitare in chat, che ultimamente si compie il miracolo di esser più di uno post cena 
Mi faccio seria, e mi permetto di darti la mia impressione a caldo dalla lettura del tuo post.
So che è importate per noi stessi cercare di capirci e soprattutto "definirsi" in maniera univoca e chiara,ma è pur vero che siamo in continua evoluzione e quindi si rischia che l'autodefinizione che "scegliamo" (passami il termine,che meriterebbe un'ampia spiegazione ma che eviterò per evitare la lapidazione) alla fine non è che un limite che ci autoimponiamo o che cmq non ci permette di fare ciò che veramente sentiamo, in tutti i campi.
E sospetto molto (essendo più o meno nella tua stessa situazione) che il non piacersi incida molto anche nel rapporto con gli altri,ma non sull'asessualità.
Innanzitutto benvento
e ti invito subito a capitare in chat, che ultimamente si compie il miracolo di esser più di uno post cena Mi faccio seria, e mi permetto di darti la mia impressione a caldo dalla lettura del tuo post.
So che è importate per noi stessi cercare di capirci e soprattutto "definirsi" in maniera univoca e chiara,ma è pur vero che siamo in continua evoluzione e quindi si rischia che l'autodefinizione che "scegliamo" (passami il termine,che meriterebbe un'ampia spiegazione ma che eviterò per evitare la lapidazione
) alla fine non è che un limite che ci autoimponiamo o che cmq non ci permette di fare ciò che veramente sentiamo, in tutti i campi.E sospetto molto (essendo più o meno nella tua stessa situazione
) che il non piacersi incida molto anche nel rapporto con gli altri,ma non sull'asessualità.Una mano là serve sempre
B.G.
B.G.
Re: Non so più chi o cosa sono
Onestamente non saprei darti una risposta o aiutarti in qualche modo, dal momento che io stessa, mi rivedo in alcune delle tue parole. In particolare, qui:
"ho paura che la cosa stia interferendo sulla mia efficienza lavorativa, scordo le cose, perdo attenzione, sono apatico. Ho paura di stare sviluppando una fobia sociale, ma all'apparenza così non è, perchè sono abilissimo a nascondermi, ho il terrore che se dovessi presentarmi per come sono "
Di conseguenza, non ho idea di dove si trovi la parte da sbloccare.
Sto cercando anch'io di analizzare un pò questa problematica che ormai mi caratterizza da tanto, troppo tempo.
Però, come Nene, neppure io penso che sia questo il vero ostacolo. Penso che l'asessualità sia una cosa a parte, anche perchè se così fosse, non dovresti provare interesse piu' di tanto verso qualche ragazza. A meno che non faccia parte anche quello del cosiddetto ''mascheramento perfetto''.
"ho paura che la cosa stia interferendo sulla mia efficienza lavorativa, scordo le cose, perdo attenzione, sono apatico. Ho paura di stare sviluppando una fobia sociale, ma all'apparenza così non è, perchè sono abilissimo a nascondermi, ho il terrore che se dovessi presentarmi per come sono "
Di conseguenza, non ho idea di dove si trovi la parte da sbloccare.
Sto cercando anch'io di analizzare un pò questa problematica che ormai mi caratterizza da tanto, troppo tempo.
Però, come Nene, neppure io penso che sia questo il vero ostacolo. Penso che l'asessualità sia una cosa a parte, anche perchè se così fosse, non dovresti provare interesse piu' di tanto verso qualche ragazza. A meno che non faccia parte anche quello del cosiddetto ''mascheramento perfetto''.
Guess...where?
Re: Non so più chi o cosa sono
Ringrazio chi ha risposto, e mi scuso per aver gettato il sasso e aver ritratto la mano. La mia confusione aumenta sempre più, ed è sempre legato a ragazze. Più che un asessuale devo essere un eterosessuale con uan sindrome da evitamento, ma non posso esserne sicuro. Devo fare una ammmissione: io mi innamoro, ma poi non so gestire in alcun modo questa affezione. Questa cosa mi abbatte e mi blocca sempre di più, ormai sono un rebus e un problema per chiunque mi conosca, e non posso dire la verita'.
Re: Non so più chi o cosa sono
Ciao Oracle, innanzitutto complimenti per come scrivi, poi vorrei tanto esprimere una mia impressione, scaturita dalla lettura dei tuoi post.
Premetto che la sex è importante, è fonte di piacere fisico, pscichico, è presupposto sociale di relazione, permette di procreare, ecc..ecc..
ma, non è corretto pensare che gli sex abbiano veramente tutto quello che tu credi ti manchi.
Pensa quanti comportamenti sono indotti dal sistema società, e se rispondono poi a tutti gli individui, intesi come esseri dotati di sentimento e sensibilità.
Già una persona sex, ma romantica, sensibile, troverà triste scopare il primo/a che passa, o anche passare una serata simil/romantica, ma con finale scontato non creerà quel grande divertimento che procura ad altre persone, con altre esigenze.
Il rapporto di coppia, poi, non ti dico, anche nel migliore dei casi, è frutto di compromessi, ipocrisie, e spesso castrante, questo te lo dici per esperienza diretta.
E la società umana sta ribellandosi, sia pur lentamente, a questo modello.
Le percentuali degli asex stanno aumentando ovunque, ho letto che in Francia sono altissime, comunque esistiamo.
Anch'io come te non amo il contatto fisico, il rapporto fisico lo trovo schifoso, e dopo un periodo come il tuo di prove, tentativi, ho accettato, profondamente, di non essere come i più.
Sono riuscita anche a confessarlo agli amici, o quando proprio ero messa alle strette.
Non è successo niente di grave, forse in questo mi ha aiutata il fatto che per il resto sono una persona molto quadrata e concreta, e non do l'impressione dell'eccentrica
In questi giorni una mia cara amica è stata lasciata dal fidanzato, la cosa che l'ha destabilizzata è che avevano una grande intesa sex, ora ha deciso di passare un lungo periodo da sola, che già vede duro, difficile.
In quel momento mi è balenato quanto per me sia naturale disporre di me stessa, e aver elevato i miei interessi, le mie amicizie in modo da riempirmi la vita.
E negli amici comprendo anche quelli di AVENIT. dove sono accettata.
Ciao Oracle, a presto
Premetto che la sex è importante, è fonte di piacere fisico, pscichico, è presupposto sociale di relazione, permette di procreare, ecc..ecc..
ma, non è corretto pensare che gli sex abbiano veramente tutto quello che tu credi ti manchi.
Pensa quanti comportamenti sono indotti dal sistema società, e se rispondono poi a tutti gli individui, intesi come esseri dotati di sentimento e sensibilità.
Già una persona sex, ma romantica, sensibile, troverà triste scopare il primo/a che passa, o anche passare una serata simil/romantica, ma con finale scontato non creerà quel grande divertimento che procura ad altre persone, con altre esigenze.
Il rapporto di coppia, poi, non ti dico, anche nel migliore dei casi, è frutto di compromessi, ipocrisie, e spesso castrante, questo te lo dici per esperienza diretta.
E la società umana sta ribellandosi, sia pur lentamente, a questo modello.
Le percentuali degli asex stanno aumentando ovunque, ho letto che in Francia sono altissime, comunque esistiamo.
Anch'io come te non amo il contatto fisico, il rapporto fisico lo trovo schifoso, e dopo un periodo come il tuo di prove, tentativi, ho accettato, profondamente, di non essere come i più.
Sono riuscita anche a confessarlo agli amici, o quando proprio ero messa alle strette.
Non è successo niente di grave, forse in questo mi ha aiutata il fatto che per il resto sono una persona molto quadrata e concreta, e non do l'impressione dell'eccentrica
In questi giorni una mia cara amica è stata lasciata dal fidanzato, la cosa che l'ha destabilizzata è che avevano una grande intesa sex, ora ha deciso di passare un lungo periodo da sola, che già vede duro, difficile.
In quel momento mi è balenato quanto per me sia naturale disporre di me stessa, e aver elevato i miei interessi, le mie amicizie in modo da riempirmi la vita.
E negli amici comprendo anche quelli di AVENIT. dove sono accettata.
Ciao Oracle, a presto
Re: Non so più chi o cosa sono
Quindi mi stai consigliando di ammettere pubblicamente la mia "diversità"? Ho paura che aumenterebbe solo il mio isolamento. Io non posso dire a nessuno come sono, mi prnederebbero per una specie di malato. Non sono sicuro di essere un asessuale, o per melgio dire sono sicuro che posso fare a meno della parte fisica ma la mancanza della parte emotiva mi pesa, e se uscissi fuori verrei allontanato ancora di più di quanto già fa il mio modo di relazionarmi a una persona che desidero, da cui mi tengo comunque a distanza. Perchè la realtà è questa, i rapporti nonostante tutto girano su pochi principi di base e sono al limite del superficiale, presentadomi così complicato posso solo impaurire le persone, tutti di problemi ne abbiamo già a sufficienza.