Buongiorno a tutti !

[Anubi84]

Ciao a tutti, mi sono appena iscritto e all'alba dei 33 anni credo di aver compreso di essere asessuale. Ho in realtà scoperto l'esistenza di questa possibilità poco tempo fa, attraverso un vecchio episodio di dottor House in cui viene fatto accenno all'asessualità (in maniera forse troppo ironica e poco rispettosa) ma che mi ha dato modo di capire che ciò che fino ad allora era un'ipotesi astratta legata a un possibile orientamento sessuale potesse avere un riscontro reale.
Vorrei anche avere un riscontro con voi per capire se io possa essere effettivamente asessuale o meno. Ho letto diverse definizioni su questo forum e ho letto le presentazioni di altri, notando la precisione e la gentilezza di molte risposte, spero sarà così anche per me .
Allora, inanzitutto io sono pressoché certo di essere eteroromantico e di provare attrazione romantica, estetica e sensuale. Talvolta mi capita anche di provare attrazione sessuale e/o libido (non ho ancora capito bene bene la differenza tra le due) ma all'atto pratico noto come ogni desiderio venga meno.
Atto pratico a cui onestamente sono arrivato di rado e mai con una persona che mi coinvolgesse a livello romantico. Ho infatti sempre avuto nella mia vita una grandissima difficoltà ad approcciare le ragazze. Pur ritenendo di avere un discreto aspetto fisico (per intenderci non sono Raul Bova ma non sono nemmeno Massimo Ceccherini(con tutto il rispetto)) e considerandomi una persona gentile ed educata, non ho mai avuto una relazione con una ragazza. Anche qualora una ragazza si sia dimostrata interessata a me il coinvolgimento è sempre svanito prima di arrivare all'atto pratico. Io ho sempre pensato si trattasse di una mia eccessiva timidezza o mancanza di intraprendenza, così come invece ho a volte ritenuto di essere troppo pressante nel chiedere un incontro o un'uscita. Tutto ciò per domandavi: il fatto di essere (o poter essere) asessuali incide sulle relazioni? Nel senso si è istintivamente meno attrattivi se, non provando istinti marcatamente sessuali, non li si trasmettono al potenziale partner?
Come forse avrete notato non sono ancora molto a mio agio con l'idea di essere asessuale, non che lo consideri una cosa sbagliata, solo è da troppo poco tempo che ho preso coscienza di questa possibilità. La mia vita ovviamente non cambierà pressoché in nulla ma si tratta comunque di una maniera diversa di affrontare le relazioni, o quantomeno la consapevolezza che il "mito" delle avventure estive, della "botta e via", dei "trombamici" siano cose che continueranno a essermi estranee. Non che finora avessero avuto una così grande attrattiva, ma ne parlavano tutti così bene .
Insomma volevo inanzitutto avere un vostro confronto ed eventualmente chiedervi se possa valere la pena contattare uno psicologo o se ci siano dei metodi per andare a fondo della cosa e provare a capire bene se si tratta proprio di asessualità e in generale come questo può modificare il modo di affrontare determinate relazioni.
Grazie a tutti per le eventuali risposte. Un abbraccio.

[Bianca]

Ciao Anubi!
Il tuo nome evoca il mondo dei morti, ma se pensiamo che lì stanno le persone che abbiamo amato e che questo amore ancora continua, in una corrispondenza di amorosi sensi, bando alle tristezze: sarai sicuramente trattato bene, come tutti, come sempre.
Per divagare ancora un po', devo dirti che l'aldilà, come lo consideravano gli egiziani, è qualcosa di affascinante, un luogo di pace in cui si entra, dopo che ti hanno pesato il cuore; tutto il resto, non conta.

Tu hai 33 anni, ma dal punto di vista sentimentale, il tempo che è passato non è significativo, perchè, come tanti, riferisci di aver incontrato pochi stimoli, qualche insuccesso, difficoltà a entrare in relazione, anche con persone che si dimostravano interessate a te.

Ora ti si è presentata la possibilità di poterti ritenere asessuale, ma ricordati che conferme e smentite, anche con l'aiuto di Aven, potranno nascere soltanto dentro di te ed essere da te elaborate; nessuno di noi può riconoscerti questo stato.
In questa ricerca, i confronti ti possono essere molto utili, pur tenendo presente che, non sempre, due + due = 4.
Il cuore e la mente degli individui, hanno infinite sfumature ed anche nel caso dell'asessualità, bisogna tenerne conto.

Per quanto riguarda ciò che ti piace, mi sembra tu abbia le idee chiare: le ragazze, nelle quali vedi bellezza, fascino, provi attrazione non sessuale o qualcosa che assomiglia all'attrazione sessuale.

Nei sessuali, attrazione sessuale e libido, non sono precisamente distinguibili, perchè si mescolano e si intrecciano tra loro e anche con i sentimenti.
Negli asessuali invece, mancando l'attrazione sessuale, ciò che si prova, dovrebbe nascere dalla libido, che è una reazione fisica, che dipende dal livello ormonale e probabilmente, anche dal coinvolgimento mentale che si instaura con una particolare persona.
La libido, comunque, si può provare anche in modo non finalizzato, ovvero, non nei confronti di una particolare persona.

La mia spiegazione è molto semplice; per qualcosa di più elevato, puoi accedere alle apposite zone del sito.

Credo proprio che asessualità e relazioni siano in antitesi tra loro, almeno all'inizio, visto la velocità con cui le persone oggi si conoscono e finiscono a letto assieme.
Nelle relazioni comuni, il sesso è un modo, come altri, di conquista, perchè dà la possibilità di conoscersi intimamente, di capire se, sotto quell'aspetto, si è in sintonia.
Purtroppo provoca anche degli abbagli, infatti, ci sono coppie che, ad un certo punto capiscono, che il sesso è l'unico argomento su cui vanno d'accordo e questo non basta per amarsi davvero e condurre una vita insieme.

Infatti, gli asessuali affermano, quasi all'unisono, di avere difficoltà ad instaurare una relazione, pur desiderandola dal punto di vista sentimentale, perchè sovente, il sesso viene prima di qualsiasi altro motivo per stare insieme.

Le avventure "una botta e via", direi che siano totalmente precluse agli asessuali, anche se, ci sono alcuni asessuali, che pur non provando interesse, si adattano ai rapporti per assecondare il partner.
Ti piacerebbe fare il trombamico? Con un po' di sforzo, ci puoi provare: per le amiche si fa quello e altro.
D'altra parte, nel sesso, ci sono per l'uomo tante possibilità a responsabilità zero e ci sono individui che vivono di queste.

Sarei dell'idea che, se l'asessualità viene accettata e si impara a gestirla nel modo più normale possibile, non ci sia bisogno dello psicologo, anche perchè, pare, che sull'argomento, vi sia in giro una grande impreparazione.
Se invece, nascono dei problemi, vi è insofferenza e tristezza, forse, bisogna farsi aiutare.

Per il momento, io penso che la cosa che più ti serve, sia leggere i vari interventi, approfondire l'argomento anche sotto gli aspetti più tecnici e, attraverso una maggior conoscenza e consapevolezza, elaborare delle idee tue che meglio calzino con ciò che senti.

A rileggerci Anubi!

[gio74]

Ciao Anubi benvenuto

[NaNa]

Ciao Anubi e benvenuto anche da parte mia. Che coincidenza, anch’io per la prima volta ho sentito parlare di asessuali in una puntata di dottor House!

[Bianca]

E io che non so nemmeno chi è il dottor House, dove ne ho sentito parlare?

[NaNa]

Dr. House è un personaggio inventato di una serie televisiva americana

[Truele]

Benvenuto Anubis,
ehi... voglio vedere anche io questa puntata del Dr. House! Qualcuno può fare qualche puntualizzazione in più in merito?
Per quanto riguarda la tua esperienza... io non posso darti risposte in merito, è già stato difficile arrivare ad una considerazione di questo tipo per me, figurati se riesco a farlo per altri. Io avevo letto degli articoli e in base a questi ho trovato buone risposte. Se ne hai bisogno... credo di aver tenuto qualcosa, in merito.

[Bianca]

Pubblica!!!!!

[Truele]

Ma no... è un file che ho messo insieme copiando varie cose di qua e di là... non è proprio il caso. E' sistemato male, cucito peggio. E poi... sono cose fatte da altri e non saprei neppure dire dove ho reperito certe informazioni, non me la sento di inventare fonti o di farmi fonte io stessa.

[Bianca]

Però, se è servito a te, può servire anche ad altri.
In ogni caso, fai come ti sembra opportuno.
Tu hai sicuramente esperienze da condividere, che spiegate con parole tue, possono essere anche più efficaci.

[Delirio]

Ciao Anubi!
Benvenuto!

Sì, libido e attrazione sessuale non sono un'identità.
Per farti capire la differenza fra esse, provo così: la libido comunemente intesa è una pulsione sessuale al proprio appagamento fisico completamente dissociata dall'aspetto sociale che può avere la sessualità; hai voglia di piacere sessuale ma questo non ti è indotto dalla vista o conoscenza di un altra persona; per questo ci sono asex che dicono di praticare volentieri la masturbazione o di avere rapporti sessuali, cosa che spesso desta sconcerto, come se fosse un paradosso; la masturbazione, appunto, appaga la libido ma è dissociata dall'attrazione sessuale. Così come si possono avere rapporti sessuali dissociati da un interesse sessuale per il partner, ma solo per il proprio appagamento.

L'attrazione sessuale subentra quando la voglia di far sesso è indotta da un altra persona, questo si intende per orientamento, ovvero l'essere orientati a provare attrazione verso qualcuno, per gli eterosex, persone del sesso opposto, per gli omosex, persone dello stesso sesso, per gli asex, nessuno, e così via.

Un asex può quindi provare pulsione sessuale sua propria, completamente non indotta dall'attrazione sessuale per qualcuno.

Quindi, un essere umano, di qualsiasi orientamento, ha una libido autoctona che varia da assente a forte a seconda di vari fattori che incidono sullo stato psicofisico del soggetto, per esempio stress, serenità, priorità varie, etc..
(Secondo Jung è descritta come un energia psichica presente nel soggetto che viene indirizzata verso vari contesti a seconda delle priorità generali o momentanee dell'individuo: es. una persona ha in un periodo un esame importante o un avanzamento di carriera, allora rivolge gran parte di quest'energia a questo scopo, mentre in altri momenti la priorità sarebbe quella sessuale.
Per Freud era invece esclusivamente sessuale.)

Questo essere umano, poi, a seconda dell'orientamento sessuale che ha, potrà provare attrazione sessuale (quindi l'azione alloctona di uno stimolante esterno sul soggetto in questione) per persone del sesso opposto, dello stesso sesso, di entrambi i sessi, anche indotta da feticismi vari, oppure, come gli asex, per niente e nessuno.

L'approccio con le ragazze, potrebbe risultarti difficile perché sapendo che prima o poi arriveresti a dover far sesso con loro, questa consapevolezza ti crea disagio e preferisci evitare che dover dare spiegazioni o affrontare situazioni difficili con queste eventuali partner?
Magari dai già per scontato che una compagna vuole anche far sesso, a te non va, e questo ti fa già partire con l'idea che qualsiasi tentativo di relazione sia inutile.
Oppure potrebbe essere la paura di affrontare un rifiuto e tutto il disagio che ne deriva.
Oppure non ti è mai davvero piaciuta nessuna ragazza fin ora, al punto di dire "Sì, ne vale la pena provarci".

Ma i motivi possono essere tantissimi, io butto solo là qualche ipotesi.

Psicologo: dipende molto da chi trovi, leggendo le storie degli asex, ho notato che molti hanno avuto pessime esperienze, addirittura di psicoterapeuti che prescrivevano farmaci per risolvere il "problema", altri, invece, ne hanno avute di ottime che li hanno portati a chiarire meglio chi sono e cosa vogliono.

1. Devi sentirne tu il bisogno.
2. Devi essere sempre onesto e sincero su quel che provi e senti, cercando di indagare te stesso attraverso la sua guida.
Mentire a lui, sarebbe come prendere in giro se stessi, con l'aggravante che paghi pure.
3. Devi essere prima di tutto critico verso di lui, nel senso che non devi lasciarti manipolare da idee che sono sue: es. io sono asex e questo per me non è un problema, sto bene con questa parte di me; se
andassi da certi psicologi, mi direbbero che è disfunzionale e c'è da rimediare; a quel punto, li saluto.
Ovvero, se l'asessualità non è un problema per me, perché mai dovrei farlo diventare tale sulla base delle idee/pretese di un altro?

Di nuovo benvenuto!

P.S.: se ho sbagliato qualcosa, correggete, èh!
Io cerco di dare una mano, ma sono un po' pirla! °-°

[Anubi84]

Allora, innanzitutto ringrazio tutti per le risposte.

Bianca: ottima dissertazione sul mio nickname, l'ho scelto perché già lo uso in altri forum online e in generale perché mi affascina il modo in cui viene spesso rappresentato questo dio. Della tua descrizione sapevo tutto ma non avrei saputo renderla altrettanto bene.

Per quel che riguarda l'episodio della serie "Dottor House" non credevo di sollevare così tanto interesse ma per chi fosse interessato alla trama la trova qui:
https://it.wikipedia.org/wiki/Episodi_d ... _stagione)
il titolo della puntata è "L'altra metà" oppure cercate l'episodio su internet, credo non sia complicato trovarlo. Comunque la puntata non tratta il tema dell'asessualità, ne fa poco più che un accenno.

Tornando a me: molti di voi mi hanno detto che non potete decidere per me se io sia asessuale o no. Per carità, non ve lo avrei mai chiesto e capisco che sarebbe impossibile. Mi scuso se ho dato quest'impressione. Ciò che vi chiedevo è se ci sono dei "segnali", delle sorta di comportamenti abituali che possano rafforzare l'idea di essere asessuali.
La conclusione a cui sono giunto io è molto banale: non ho mai avuto un forte desiderio nei confronti del sesso ma tutti dicevano fosse bellissimo, l'ho provato e non mi è piaciuto, l'ho riprovato e continua a non piacermi -> forse sono asessuale. Chiedo scusa per la banalità dell'esposizione.
Mi chiedevo appunto se ci fosse un metodo più "istituzionale" per analizzare le varie situazioni.

A tal proposito Truele se hai materiale che pensi possa essere utile mi farebbe piacere leggerlo, così come sono d'accordo con Bianca che sarebbe interessante pubblicarlo affinché possa essere utile a molti.

Grazie infine a Delirio per la spiegazione su libido e attrazione sessuale. Così su due piedi mi verrebbe da pensare di aver comunque provato entrambe, anche se finora non le ho mai provate quando sarebbe servito (ossia al momento dell'atto). Anche la masturbazione è una pratica che svolgo, per quanto ho sempre ritenuto fosse una cosa più mentale che fisica. Ad esempio in un film porno mi eccitano molto di più i dialoghi o le scene immediatamente precendenti all'atto in sé, ossia i primi strusciamenti e i primi ansimi piuttosto che la mera meccanica dell'atto.

Il discorso dello psicologo l'ho accennato come ipotesi ma francamente non ne sento molto il bisogno.
Del resto la mia eventuale condizione di asessuale al momento non mi crea nessun disagio, dato che non ho una relazione e faccio anche una discreta fatica a iniziarne una. Ecco, casomai è questo che mi crea un po' di disagio. Nel senso che a me farebbe piacere avere una relazione stabile: non basata sul sesso, non sentendone al momento una particolare esigenza, ma nella quale si possano condividere tutta una serie di emozioni e complicità. Invece vengo costantemente respinto dalle ragazze che mi interessano, ma anche dalle ragazze in generale, non avendo credo mai avuto una "spasimante".
Ciò mi riporta alla domanda che francamente più mi premeva, ossia: può essere una caratteristica dell'asessualità quella di non suscitare interesse amoroso nelle altre persone?
(rileggendo mi verrebbe da rispondermi da solo: non trovi una ragazza perché sei brutto e/o troppo poco espansivo, che è poi la motivazione che mi sono dato finora. Ma dato che ricevo spesso rassicurazioni in merito del contrario (non solo da mamma ) mi chiedevo se anche l'eventuale asessualità potesse essere un fattore).
Grazie a tutti

[Bianca]

L'Egitto mi ha sempre affascinato e ne ho anche approfondito lo studio, per cui, leggendo il tuo nick, il pensiero è andato immediatamente a quel mondo misterioso.

Sicuramente l'asessualità, dà dei segnali, così come induce a comportamenti di un certo tipo.
Alcune persone che hanno raccontato su Aven le loro esperienze, hanno detto che, fin da piccole, hanno avuto la sensazione di essere diverse dai coetanei, sensazione che si è rafforzata negli anni, facendo scoprire nuovi aspetti di sè e portando a consolidare un'idea, più o meno precisa, del loro modo di intendere il sesso.

Durante l'adolescenza, si sono accorte di non essere interessati a certi discorsi, nè al sesso opposto, infatti, molte hanno ritenuto, per un certo periodo, di essere omosessuali.

Tutto l'interesse che i coetanei manifestavano per il sesso, non era da loro minimamente condivisa, neppure a livello di curiosità, così come non capivano il senso di storielle e barzellette spinte.

Questo modo di porsi, le faceva sentire strane, diverse, inadeguate, mancanti, fino al punto di simulare un interesse inesistente, in modo da non essere oggetto di prese in giro o di allontanamenti.

In età adulta poi, ci si accorge che allacciare una relazione, diventa un'impresa, perchè, o subito o più avanti, il mancato interesse per il sesso, che anche tu denunci, viene percepito dal partner e interpretato come una mancanza di interesse nei suoi confronti.
Si inizia quindi a mettere in dubbio i sentimenti, ad avvertire un senso di trascuratezza, a perdere autostima e sicurezze.
L'asessuale non sa come giustificarsi, spesso, neppure spiegarsi ed a quel punto, inizia la fine.

La tua spiegazione, non è banale e ciascuno ha un suo modo di istituzionalizzare ciò che sente o che non sente, tanto da trarne le dovute conclusioni.

Dici di aver provato sia la libido, sia l'attrazione sessuale.
Secondo la spiegazione, l'attrazione avrebbe dovuto essere orientata verso una persona in particolare: è stato così per te?

Concludi che l'asessualità non ti crea problemi ma che vorresti vivere una storia d'amore e condivisione, nella quale il sesso non venga messo al primo posto

Ti chiedi inoltre, se l'asessualità può, automaticamente, ingenerare una sorta di rifiuto, anche inconsapevole, per la persona che possiede questa caratteristica.
Personalmente penso di sì, ma sono disponibile ad una smentita su tutta la linea.
Però, se penso che l'asessuale coltiva un certo timore nell'inserirsi in una relazione sentimentale, ne vede già la fine, a causa di un aspetto che può essere considerato inadeguatezza, teme il momento della verifica, è insicuro e dubbioso, devo supporre che il suo modo di fare, nel complesso, sia così maldestro da non venir preso seriamente o comunque, da non poter dar vita ad un vero interesse nei suoi confronti.

Ma questo è esclusivamente un mio valutare.

L'asessualità è sicuramente un aspetto con il quale si devono fare i conti, sia da parte di chi ne è direttamente interessato, sia da parte di chi ne è interessato di riflesso.
Non può restare nell'ombra e ancora meno essere ignorato.

[Nubes]

Ciao Anubi,
Le domande che hai fatto ce le siamo poste in molti facendo i primi passi in questa realtà.
Il percorso per trovare la propria risposta personale richiede tempo, lo sforzo di informarsi per superare qualche pregiudizio involontario e tanta attenzione verso noi stessi. Ciò che ci serve per scoprirla può celarsi ovunque. Attraverso ciò che hai chiesto credo di essere riuscito ad aggiungere un altro frammento alla mia.
Quindi ti ringrazio e benvenuto tra noi!

[Anubi84]

Grazie di nuovo Bianca per le delucidazioni. Riguardo all'Egitto io non sono così esperto ma se ne vorrai parlarne sono a disposizione, felice in ogni caso di aver scelto un nickname che ti risvegliasse piacevoli ricordi o sensazioni.

Negli esempi che hai elencato onestamente mi ci riconosco solo in parte, pur vero è che, avendo comunque un marcato sentimento eteroromantico e non avendo avuto molta fortuna con le donne nel periodo dell'adolescenza e prima giovinezza, potrei aver confuso ciò che provo e aver visto sempre il sesso come una chimera da desiderare e che sicuramente una volta provato mi sarebbe piaciuto.
Del resto, come detto, la possibilità di essere asessuale l'ho maturata solo marcatamente dopo i recenti primi approcci con il sesso.

Sul fatto di aver provato o meno attrazione sessuale francamente sono dubbioso anch'io, ma direi di sì. Mi è capitato di guardare una ragazza e avere desiderio di fare sesso con lei, anche se ciò è capitato per lo più quando ancora ero vergine e idealizzavo il sesso come un qualcosa di certamente piacevole. Anche se ripensandoci mi è successo anche di recente. Direi che il desiderio c'è fintanto che ho la sicurezza di non poter concludere, quando poi la possibilità si manifesta allora il desiderio svanisce, in particolar modo durante l'atto in sé.

Una cosa invece che ho letto in un altro post di questo forum e che mi raffigura appieno è il fatto che più una ragazza mi interessa meno attrazione sessuale mi stimola. Che è diverso dal fatto che più la conosco meno ho voglia. Intendo proprio che quando una ragazza mi affascina in modo particolare, quando ho voglia di passare del tempo con lei, quando avrei voglia di avere una storia seria con lei, allora l'attrazione sessuale scema e viene sovrastata dall'attrazione romantica. Il tutto a prescindere se la ragazza accetti il corteggiamento o meno.

Comunque, credo di essermi fatto abbastanza un'idea e probabilmente il tempo e future esperienze mi sapranno dare nuovi tasselli per comporre meglio il puzzle della mia sessualità e del mio modo di essere.

Ringrazio ancora tutti coloro che hanno risposto e vi invito a scrivere ancora le vostre considerazioni se vorrete.
In particolare, mi ripeto e me ne scuso, se ci sono asessuali che mi sanno dire quanto trovano difficile iniziare una relazione sentimentale (non dico mantenerla, intendo proprio iniziarla, il vedersi ricambiati) mi farebbe piacere sentire le loro storie.
Grazie